Mari Albanese, scrittrice e insegnante precaria inizia la sua collaborazione con la Cgil, sarà infatti tra le responsabili dei precari per la FLC Cgil di Palermo ed in particolare si occuperà dei docenti specializzati su sostegno. È ormai noto il suo impegno all’interno dell’Associazione “Insieme per il sostegno” di cui è stata tra le fondatrici al fianco della Presidente Giovanna D’Agostino. Per Navarra Editore ha pubblicato assieme a Maria Grazia Maggio: “Diario inquieto di un’insegnante precaria”, un manifesto sulla precarietà esistenziale e lavorativa che ormai investe intere generazioni, da sempre in prima linea per i diritti dei docenti precari.
“Accogliamo con piacere ed entusiasmo la volontà di Mari Albanese di collaborare con la Flc Cgil Palermo assumendo la responsabilità dei docenti specializzati di Sostegno precari proprio in un momento in cui esponenti politici nazionali di partiti di maggioranza attaccano le organizzazioni sindacali ed il loro ruolo di mediazione sancito dalla costituzione. Nell’augurare buon lavoro a Mari ricordiamo che le porte della Flc Cgil di Palermo sono aperte a chi volontariamente vorrà dare un contributo mettendo al servizio del bene comune parte del proprio tempo”, queste le parole di Fabio Cirino, Segretario generale Flc Cgil Palermo.
“La scuola sta soffrendo, stiamo assistendo ad una demonizzazione del precariato, come se la nostra condizione lavorativa fosse una colpa di cui vergognarsi. Non esiste la volontà di dare dignità a quell’esercito di docenti precari, stiamo parlando di duecento mila vite, che ogni anno permettono il corretto svolgimento delle lezioni e senza i quali la scuola non potrebbe andare avanti. I docenti di sostegno e gli alunni disabili pagano, poi, il prezzo più alto. Si tratta di una battaglia di civiltà che va portata avanti con determinazione. Sono felice di poter dare il mio contributo all’interno di un sindacato come la FLC Cgil perché la narrazione sui diritti dei lavoratori che alcuni partiti di maggioranza ci stanno consegnando è davvero molto pericolosa. Si tratta di una deriva neo-liberatista che non fa presagire nulla di buono”, queste le parole di Mari Albanese.