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Sbarchi: regole e ordine sono parole di “destra”?

sabato 16 Giugno 2018
barconi
foto di repertorio

Carissimi
Ma “regole” e “ordine” sono mica diventate parole di “destra”?
Io non mi diverto a guardare tutto ciò che ci accade intorno ed è per questo che mi chiedo: “Quale mente malsana o in mala fede vuole alimentare tutto questo sfascismo facendolo passare per falso buonismo?”
Le migrazioni umanitarie o economiche sono da sempre esistite, ma ricordate Italiani o Irlandesi giunti in America attraverso gommoni e scafisti trafficanti di vite umane?
Vedo solo dai vecchi filmati navi traghetto affollate di povera gente che dopo giorni di navigazione esultava alla vista di quella enorme signora con la fiaccola della libertà a difesa della costa di New York. Al loro arrivo venivano accolti da un sistema organizzato che li identificava e li visitava prima di farli entrare nel territorio americano. Quanta gente è fuggita dalla povertà nei loro paesi e oggi ha fatto fortuna con loro generazioni integrandosi nel tessuto del paese che li ha ospitati.
Queste migrazioni sotto i nostri occhi, fanno il pari con quelle che da anni spingono gli asiatici verso i ricchi paesi mediorientali o verso l’Australia e i sud americani verso l’America, ma chi ha l’interesse a trasformarle in un caos organizzato? Solo chi lucra su ciò.
Il mondo è di tutti, penso che a ognuno debba offrirsi le condizioni di vita basilari nel rispetto della dignità umana, penso che sia giusto garantire la sostenibilità delle comunità, penso che sia corretto che una comunità civile garantisca la propria naturale convivenza attraverso delle regole, proprio per questo penso che non sia peccato il voler sapere chi entra a casa nostra.
Non si può prendere lezioni da chi ha depredato e smontato le piramidi e riempito i propri musei, o deportato gli schiavi e ha sfruttato per anni le risorse del terzo mondo.
Noi occidentali abbiamo l’obbligo, dopo aver colonizzato le terre del terzo mondo, di investire ed aiutare questi popoli nelle loro terre ad abbattere dove esistono le condizioni di povertà.
Noi siamo la culla della civiltà e come tale dobbiamo restarlo, differenziandoci, l’impero romano ha riempito di strade, acquedotti e templi tutti i paesi conquistati lasciando traccia della propria cultura e non soltanto depredando.
Chi è così disumano da pensare che si possa fare annegare in mare la gente senza portare aiuto e salvataggio a costoro. La legge del mare è semplice, ha poche regole, ma rispettate da tutti a prescindere dal loro livello culturale, poiché chi va per mare sa come ci si comporta, ma è lecito chiedersi il perché e il chi governa questi viaggi in piena clandestinità?
Ma chi è quell’idiota che può dare del razzista a un Italiano? Ma ci avete mai guardato in faccia? Venite dalle nostre parti, vi siete mai accorti che noi siamo la sommatoria di tutte le razze che nei secoli sono sbarcate in Sicilia e ci hanno invaso o si sono integrati.
In più, sento parlare i Maltesi che si scelgono gli immigrati che giungono con l’aereo e chiedono asilo, costoro hanno dimenticato cosa hanno fatto i lampedusani in un territorio che non si può definire grande?
Dobbiamo parlare di accoglienza e integrazioni vere e non di pagliacciate, davanti la stampa e i fotografi convocati, di chi si muove soltanto con le scorte e non vive tra la gente, perché non basta indossare un fez per essere o sentirsi marocchini.
Da qualche tempo c’è chi gioca con le vite degli altri avendo buoni risultati ad alimentare la propria immagine approfittando di tutte le disgrazie accadute agli altri, costoro invece di fare le comparse nelle manifestazioni politicizzate, amministrino, stiano più tempo nei loro uffici per i quali sono stati delegati dal popolo e prendano tutti i provvedimenti affinché non vi sia più gente che muoia d’inverno la notte, al gelo nei cartoni, di qualunque nazionalità, Italiani e non.
Altrettanto non vi sia più chi muoia nelle traversate con i gommoni in mare, istituendo corridoi umanitari che distruggano il business degli scafisti che prolificano nel nuovo “proibizionismo”.
botindari socialSono convinto che le regole, le strutture e l’organizzazione di canali umanitari ufficiali (partendo dalla creazione viaggi in mare o in aereo certamente economici rispetto a qualunque monopolio del racket) con paesi che identifichino i flussi prima attribuendo a ognuno il proprio status, come richiedenti asilo o per ricongiungimento, oppure con visti temporanei di soggiorno per opportunità di studio e di lavoro, distruggerebbero il business di chi specula sulla schiavitù e sull’umanità.
Sono fascista se penso ciò, sono di destra se chiedo regole o devo continuare a commuovermi guardando vicende come quelle recenti, per poi protestare al porto e tornarmene sereno a casa, poiché il “cane non mi appartiene”?
Un abbraccio, Epruno.

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