Il tempo di una notte. Tanto è durata la tregua sbarchi a Lampedusa. In mattinata infatti sono arrivati nel porto dell’isola delle Pelagie, a bordo di motovedette e imbarcazioni della Capitaneria di porto, circa 550 migranti che erano sul peschereccio soccorso al largo dell’isola. Fra questi ci sono anche un bambino e tre donne. Erano stati trasbordati per timore che l’imbarcazione, in condizioni precarie, potesse affondare. I migranti sono stati caricati su più unità di soccorso e, dopo lo sbarco adesso verranno smistati e trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola che al momento ospita 1234 persone, a fronte dei 250 posti disponibili.
Il barcone giunto a Lampedusa sarebbe partito dalla Libia ed era stipato all’inverosimile. A bordo, persone di varia nazionalità e “molti di loro mostravano segni di violenza e percosse subite durante la permanenza nel paese nordafricano”, spiega Alida Serrachieri, responsabile medico di Msf nell’isola.
Quello di questa mattina non è l’unico sbarco. Altri 31 migranti, che viaggiavano su due diversi barchini,- sono approdati a Lampedusa. Il primo, di 6 metri è partito da Kerkennah, con a bordo 16 tunisini, compresi due minorenni accompagnati e uno non accompagnato ed è stato intercettato dalla motovedetta V7007 della Guardia di finanza a 7 miglia dalla costa. Il secondo, partito da Sfax, intercettato sempre dalla stessa motovedetta, aveva invece a bordo 15 tunisini fra cui una donna e 2 minorenni.
“A Lampedusa arrivano circa 500 migranti, uno dei più grossi sbarchi degli ultimi tempi. Ancora una volta l’isola si prepara ad affrontare da sola il peso dell’accoglienza umanitaria. Sono il primo a dire che bisogna sostenere, a tutti i livelli, l’impegno della comunità internazionale di fronte al dramma che si sta vivendo in Afghanistan, ma è giusto ricordare che ci sono altri territori e paesi nei quali vengono quotidianamente negati i diritti umani e diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione, al cibo”. Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello.
“È necessario – aggiunge – accendere i riflettori sugli ‘altri Afghanistan’ e garantire anche a quelle popolazioni corridoi umanitari, gestiti dalle istituzioni internazionali. Ciascun essere umano deve avere la possibilità di vivere una vita migliore, specie se le condizioni del paese di origine non lo permettono. Al tempo stesso dico che servono strumenti e misure specifiche per il sostegno ai territori di confine, come Lampedusa, impegnati in prima linea sul fronte dell’accoglienza.
In questo senso mi auguro che l’Europa ed i suoi Stati membri ripensino i criteri che hanno portato a scrivere il nuovo Patto su migrazione e diritto d’asilo che al momento è impostato più sui rimpatri che sull’integrazione e l’accoglienza, anche riprendendo i contenuti del Global Compact for Migration, il documento delle Nazioni Unite che indica i principi per migrazioni ordinate, regolari e sicure. Un documento, questo, che vede proprio l’Italia tra i paesi che non lo hanno ancora sottoscritto”
Intanto, la Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, per alleggerire le presenze all’interno della struttura di primissima accoglienza ha disposto, per il pomeriggio, un trasferimento con un pattugliatore della guardia costiera. Per domattina è previsto l’arrivo della nave quarantena Azzurra che imbarcherà altri migranti. Si stanno inoltre valutando altri trasferimenti con le navi di linea.