Si scrive Erice ma si legge Trapani. E non solo. Da domenica la campagna elettorale per le prossime amministrative di primavera è partita al piccolo trotto. Per i big locali è iniziato il momento degli accordi. Entrambi i comuni andranno al voto ma ad Erice le primarie del Pd, con la vittoria della candidata Daniela Toscano (in foto), hanno spostato l’asticella dei rapporti nella politica trapanese. Gli elettori democratici hanno scelto l’attuale vicesindaco della giunta di Giacomo Tranchida tagliando fuori Francesco Todaro, uomo di riferimento del deputato regionale Paolo Ruggirello che all’indomani delle primarie ha provato a ristabilire i rapporti di forza all’interno del Pd. Si è detto pronto a lanciare un «Erice Democratica» qualsiasi per le prossime amministrative, con Tranchida a ricordare «certe sue frequentazioni come Giambalvo di Castelvetrano che inneggiava a Matteo Messina Denaro».
Beghe di quartiere mentre la candidata del Pd adesso potrebbe raggiungere un ticket con Laura Montanti, attuale assessore e terza alle primarie di domenica. Ma l’elenco delle liste sarà lungo. Ci sono i militanti del Movimento 5 Stelle che esprimeranno delle preferenze, pochi giorni fa è stata annunciata la candidatura dell’attuale assessore Gianni Mauro, noto per lo scandalo della pista ciclabile tinta di rosso, che si è aggiunta a quella di Daniela Virgilio con il movimento “Area Attiva”. Ex responsabile delle donne socialiste in Sicilia, a maggio ha abbandonato lo staff del deputato regionale Nino Oddo sbattendo la porta. Ci sono i socialisti, con Luigi Nacci che potrebbe ottenere il sostegno dei voti di Ruggirello, c’è un candidato sostenuto da una lista civica, Maurizio Sinatra ed infine c’è Cettina Montalto, consigliere comunale uscente e leader di “Nati liberi”. In molti seguono con attenzione la sua candidatura soprattutto per l’influenza del marito Luigi Manuguerra, condannato a 4 mesi per voto di scambio. L’episodio contestato dalla Procura riguardava le elezioni amministrative del 2007 in cui Cettina Montalto, era candidata al consiglio comunale. Il marito proponeva posti di lavoro in cambio dei voti per la moglie ma il Tribunale di Trapani ha assolto la donna. Manuguerra è anche indagato per aver «consigliato con fare minaccioso» un testimone del processo che ha visto imputato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa il senatore Tonino D’Alì (Forza Italia), poi assolto e prescritto per i reati fino al 1994.
Marito e moglie, assieme al figlio candidato al consiglio comunale, hanno raggiunto la redazione di un giornale locale chiedendo di rilasciare delle dichiarazioni. I tre – secondo quanto riportato dal giornalista Nicola Baldarotta – denunciavano episodi diffamatori commessi dalla candidata Daniela Toscano in alcune conversazione private su Facebook in cui si ricostruivano i trascorsi giudiziari di Manuguerra. L’occasione è stata utile per far filtrare delle dichiarazioni circostanziate. La Montalto dice: «c’è qualcuno che, dal Tribunale o dalla Procura, si è preso la briga di informare la signora Toscano su quello che riguarda me e la mia famiglia? Io credo di no, Luigi ha già pagato per gli sbagli commessi in passato e adesso è solo il mio supporter politico». Ad aggiungere il carico poi ci pensa lo stesso Manuguerra. «Noi siamo stanchi di essere continuamente attaccati sia politicamente che giudiziariamente solo perchè abbiamo un mare di voti». E siamo agli inizi.