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Furto di rame e violenza sessuale, undici arresti nel Palermitano

lunedì 25 Maggio 2020

Rubavano rame e cavi dalla rete dei gestori nazionali di telefonia, per poi rivenderli al miglior offerente.

I Carabinieri della compagnia di Partinico (Palermo) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di 15 misure cautelari (8 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 4 sottoposizioni all’obbligo di presentazione alla P.G.) emessa dal GIP del Tribunale di Palermo nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili dalla Procura della Repubblica di Palermo, che ha diretto le attività di indagini dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di furti aggravati.

I furti sarebbero avvenuti in abitazioni nei territori di Camporeale, Partinico (Palermo) e in diversi altri Comuni della Provincia di Palermo e di quelle di Trapani e Agrigento. Sono accusati anche della commissione dei delitti di ricettazione dei beni illecitamente sottratti, rapina, false denunce di furti e, non da ultimo, atti sessuali con minore infraquattordicenne.

L’indagine – protrattasi per circa un anno e mezzo – è stata avviata a seguito dell’intensificarsi dei furti di rame, autovetture e in abitazioni rurali sul proprio territorio che avevano determinato, a livello locale, un forte allarme sociale. In particolare, l’attività investigativa ha consentito di riscontrare l’esistenza e l’operatività in Partinico di un’associazione criminale – composta da sei degli odierni indagati – stabilmente dedita alla commissione di molteplici delitti contro il patrimonio e anche la persona, nonché di un diverso e complementare gruppo, con base operativa a Camporeale e anch’essi destinatari della misura cautelare anzidetta, attivo nello stesso settore illecito.

Più precisamente, sono stati accertati 5 diversi episodi di furti di cavi di rame, per un complessivo di circa 300 kg, ai danni delle infrastrutture Enel per la rete di distribuzione dell’energia elettrica e, in caso, anche presso un cimitero comunale, 21 furti di batterie (in totale oltre 200 dispositivi) presso i ponti ripetitori di proprietà delle società Vodafone, Wind Tre e anche Leonardo Company, 14 furti di auto e 1 furto di un trattore, 11 furti in abitazioni rurali ed estive, 1 rapina (gioielli e denaro contante) in casa di un’anziana in provincia di Trapani e il furto dell’impianto di videosorveglianza e dei sanitari del Centro Polifunzionale del Comune di Camporeale.

Uno degli arrestati, infine, è chiamato a rispondere, in concorso con il proprio figlio, del reato di atti sessuali con minore per avere accompagnato con la propria auto una giovane minore di 14 anni, senza il consenso dei suoi genitori, a casa del figlio, “ristretto agli arresti domiciliari, che l’attendeva per consumare con lei ripetuti rapporti“.

IL NOME DEGLI ARRESTATI

Gli indagati nell’operazione Papiro della compagnia dei carabinieri di Partinico, che ha sgominato una banda dedita ai furti, sono: in carcere Angelo Alamia, di Alcamo, 42 anni; Gaspare Castello, Partinico, 32 anni; Giuseppe Gallina, Cinisi, 60 anni; Nicola Lombardo, di Salemi, 30 anni; Vincenzo Mulè, di Partinico, 20 anni; Franco Palazzolo, di Cinisi, 56 anni; Giampiero Palazzolo, di Partinico, 31 anni; Roberto Palazzolo, di Alcamo, 38 anni.

Ai domiciliari vanno Giuseppe Primoletto, di Partinico, 22 anni; Benedetto Ferrara, di Partinico, 26 anni; Salvatore Mulè, di Partinico, 23 anni.

Obbligo di presentazione alla pg infine per Roberto Billetta, di Palermo, 53 anni; Domenico Cucciarré, di Partinico, 25 anni; Rosario Cucciarré, di Camporeale 49 anni e Raimondo Mulé di Alcamo, 39 anni.

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