La sedicesima firma per la sfiducia al sindaco della Città Metropolitana di Messina Renato Accorinti è arrivata. A metterla, la capogruppo del Pd Antonella Russo ma il sindaco non ci sta e si scaglia contro chi ha deciso di bloccare la città “ad un punto di svolta per il risanamento dal degrado morale, economico e amministrativo”. La firma della deputata Pd si unisce alla schiera di firme di area centrodestra di Santalco, Emilia Barrile e Nora Scuderi, che hanno seguito il percorso di Genovese. Per la sfiducia ce ne vogliono 27.
L’animo contestatore del sindaco Accorinti si è per un attimo acceso contro il deputato pd Ernesto Carbone, a Roma, colpevole di aver ‘avallato’ la mozione della deputata Russo. Adesso Accorinti trema davvero e da buon politico navigato adesso in pubblico spiattella le buone cose fatte per la città che è stato chiamato ad amministrare dal giugno 2013. Il sindaco, infatti, vanta il risanamento delle casse comunali, i finanziamenti per trecento milioni, la chiusura dei bilanci e, soprattutto, il rilancio economico, amministrativo e morale di Messina, punto di svolta che – a detta sua – si sta cercando di bloccare.
Il consiglio di Alessandro Tinaglia del Movimento Reset è quello di dimettersi:”Renato stai continuando a sbagliare, a deludere, a fallire“; e intanto Messina si trova in bilico tra la sfiducia al sindaco, l’inchiesta Gettonopoli ed il caso Genovese che, con la schiera di ondivaghi passati dal Pd al feudo di Berlusconi, sembra volere prendersi qualche vendetta.