“Chiuso per G7, riapro domenica, buona fortuna a tutti…”. E’ scritto in un cartello esposto davanti a una salumeria del lungomare di Giardini Naxos che sintetizza i timori che serpeggiano in città per il corteo contro il G7 di Taormina. Molti negozianti stanno continuando a fare installare protezioni in legno o metallo davanti a vetrine e ingressi. “Le faremo mettere stasera – spiega la titolare di una profumeria – perché non si sa mai, meglio prevenire e curarsi in salute”. Neppure le rassicurazioni dei promotori servono a stemperare il clima di tensione e attesa che si è creato. Il titolare di una sala da barba protesta contro il G7 a Taormina per “i danni economici” che, dice, “mi procura”. “Dovrò chiudere domani e oggi – spiega – e dovrò pagare chi lavora con me. Chi mi pagherà i danni? Quelli del G7 lascino un milione di euro il risarcimento dei danni economici procurati. E la prossima volta lo facciano su una nave, o meglio dentro un sottomarino…”. Ma c’è anche un’ampia area di Giardini Naxos che è preoccupata per l’ordinanza del sindaco che dispone per domani la chiusura dei negozi: “chi avrà bisogno di mangiare o bere qualcosa come farà. E i servizi igienici? Tutti chiusi. E’ un problema di accoglienza, si poteva gestire in un altro modo…”.
Per assicurare le “esigenze straordinarie di prevenzione e contrasto alla criminalità e al terrorismo” il governo, con un emendamento alla manovra, stanzia 5,3 milioni di euro per incrementare dall’1 al 28 maggio di 2900 militari il contingente delle forze armate per il G7 di Taormina. In tutto sono così impegnati quasi 10mila militari. Nel dettaglio, le forze in più saranno impiegate per la vigilanza di siti e obiettivi sensibili di Taormina (1923 unità), per rafforzare i controlli alle frontiere marittime e aeree di Sicilia e Calabria e altre aree ritenute a rischio (432 unità) e per gli assetti militari di difesa dello spazio aereo e navale (545 unità). Le risorse serviranno a coprire tra l’altro straordinari e indennità di missione, oltre alle spese di vitto e alloggio dei militari.
Il corteo ‘No G7’ temuto quanto uragano. Questo è l’effetto che offre stamattina Giardini Naxos, città delle riviera Ionica dove sabato pomeriggio si terrà la manifestazione contro il summit di Taormina. Commercianti e negozianti stanno ‘proteggendo’ ingressi e vetrine delle loro attività ‘blindandole‘ con delle assi di legno e barre di metallo. Tra gli abitanti, soprattutto tra i commercianti, è forte il timore di scontri e di danni alle strutture. Per sabato il sindaco ha emesso un’ordinanza che, tra l’altro, dispone la chiusura di scuole e negozi.
Intanto ignoti hanno reso per il momento inagibile, danneggiando i pilastri che reggevano la tensostruttura, la tenda presente nell’ospedale Garibaldi centro di Catania e realizzata nell’ambito del progetto sicurezza del G7 per cure da ‘antiterrorismo’ e ‘biocontenimento’, che può ospitare 30 pazienti. L’episodio è avvenuto la notte scorsa ed è stato denunciato alle forze dell’ordine.
I ‘lavori’ di protezione sono già in corso in diversi negozi lontani dalla riva, mentre sul lungomare i negozi sono regolarmente aperti e frequentati da turisti. Ma ance lì i commercianti stanno facendo preparare delle ‘blindature’ da mettere davanti a saracinesche e vetrine per sabato. Un panettiere mette in sicurezza la statua di ceramica di un Santo esposto davanti al suo negozio: “Sta qui da 50 anni – spiega – e non vorrei che venisse danneggiato o, peggio, distrutto“. Una fotografa sta organizzandosi per ‘mettere in sicurezza’ la sua sede perché, osserva, “non si sa mai: meglio prevenire”. Un piazzaiolo è andato oltre ha stipulato un’assicurazione per danni causati da “eventi socio-politici”. “Avevo chiesto la copertura per tre giorni – rivela – ma l’agenzia mi ha detto o per un anno o niente, nel dubbio ho pagato i 600 euro previsti…”.