I recenti dati emersi dall’ultimo sondaggio politico realizzato da SWG per La7, con stima al 17 novembre 2025, delineano un quadro sostanzialmente stabile ma con movimenti significativi all’interno dei blocchi. L’analisi dei risultati conferma la posizione dominante della coalizione di destra, mentre le forze di centrosinistra mostrano lievi flessioni, in un contesto dove la voce del non-voto e dell’astensione continua a rappresentare una fetta consistente dell’elettorato.
Il blocco di centrodestra prosegue la sua marcia in testa alle preferenze nazionali, trainato in modo evidente da Fratelli d’Italia (FdI). Il partito guidato dalla Presidente del Consiglio registra una stima del 31,4%, guadagnando un marginale +0,1% rispetto alla precedente rilevazione del 10 novembre. Questa crescita, seppur minima, è emblematica di una leadership che non mostra segni di cedimento, consolidando la sua posizione ben oltre la soglia del trenta per cento.

Nonostante il leader indiscusso, la situazione all’interno della coalizione non è omogenea. Sia Forza Italia che la Lega registrano una lieve battuta d’arresto. Forza Italia si attesta all’8,0%, perdendo uno 0,1%. Più marcato il calo per la Lega, che scende al 7,8%, con una flessione di -0,2%. Questi dati suggeriscono che, pur rimanendo forze essenziali per la maggioranza, entrambi i partiti faticano a intercettare nuova linfa vitale, forse vedendosi erodere consensi in favore del partito di maggioranza relativa.
Sul versante del centrosinistra e dell’opposizione, il quadro è più articolato, caratterizzato da un generale arretramento, seppur contenuto. Il Partito Democratico (PD) si conferma il secondo partito del Paese con il 22,0% delle preferenze. Tuttavia, anche il PD accusa un calo, perdendo -0,2% rispetto alla rilevazione precedente. Questa flessione solleva interrogativi sulla capacità del partito di capitalizzare il ruolo di principale forza di opposizione e di polarizzare il voto in un momento di stabilità governativa.

Il Movimento 5 Stelle (M5S) mantiene una sostanziale stabilità, restando fermo al 12,8% (invariato). Questa tenuta, dopo mesi di oscillazioni, potrebbe indicare il raggiungimento di un proprio “zoccolo duro” elettorale, ma suggerisce anche la difficoltà nel recuperare le percentuali più elevate del passato recente.
Un risultato notevole è quello di Verdi e Sinistra, che continua a crescere, raggiungendo il 6,9% e registrando un trend positivo di +0,2%. Questa tendenza conferma un interesse crescente per i temi ambientali e sociali più radicali, ponendo il partito come un elemento dinamico all’interno del più ampio schieramento progressista.
Il cosiddetto “terzo polo” o “centro” presenta dinamiche interne diverse tra i suoi principali attori. Azione segna una crescita positiva, arrivando al 3,2% e guadagnando +0,2%. Questo incremento, seppur modesto in termini assoluti, è il più significativo tra le liste minori e potrebbe riflettere un apprezzamento per la sua linea politica.

Al contrario, Italia Viva rimane stabile al 2,5% (invariato). La lista +Europa si ferma all’1,5% (invariato), mentre la lista Noi Moderati registra un leggero aumento, salendo all’1,3% con un +0,2%. La frammentazione in quest’area rende complessa la formazione di un polo coeso in grado di esercitare un peso significativo a livello nazionale. La somma complessiva di queste forze, seppur non trascurabile, rimane distribuita su più soggetti.
Infine, le Altre Liste nel loro complesso perdono uno 0,2%, scendendo al 2,6%.
L’Ombra del non-voto: il 30% non si esprime
Un dato che continua a dominare l’analisi demoscopica è la quota di elettori che dichiara di non esprimersi o di non avere intenzione di votare, che resta fissa al 30%. Questa percentuale, invariata rispetto alla precedente rilevazione, rappresenta un vasto bacino potenziale che nessuna forza politica è stata in grado di mobilitare o intercettare in modo efficace. Il 30% è una vera e propria “zona grigia” del consenso, il cui eventuale rientro nell’alveo della partecipazione attiva potrebbe alterare significativamente gli equilibri attuali.

I sondaggi del 17 novembre 2025 ritraggono un’Italia con un centrodestra dominante e un governo che, nonostante le problematiche del paese, mantiene il consenso in gran parte grazie alla forza di Fratelli d’Italia.
Le opposizioni, pur conservando una base solida, mostrano una leggera erosione che le invita a una riflessione strategica.
La vera incognita rimane l’elettorato non espresso, un fattore che continua a rappresentare la maggiore variabile potenziale nel panorama politico italiano del prossimo futuro.





