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Il decreto legge

Stabilizzazioni per i precari Asu siciliani. Ma chi paga?

lunedì 19 Giugno 2023
lavoratori asu

Dopo vent’anni di precariato, i circa 4600 Asu siciliani saranno stabilizzati. Un sogno che diventa realtà dopo il “si” di Roma che concede alla Regione il potere di assumere con contratto a tempo indeterminato i lavoratori in questione. Infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto P.A. bis che sembra riconoscere, così, dignità a chi in questi anni ha svolto importanti compiti e servizi negli uffici degli enti locali utilizzatori. Indispensabili per i Comuni, ma senza avere alcuna garanzia dal punto di vista della tutela previdenziale. Uno dei temi più caldi affrontati anche in quest’ultima finanziaria.

Insomma, una bella notizia per la Sicilia, la politica esulta per questo piccolo passo in avanti. Ma non è oro tutto quello che luccica. La possibilità di stabilizzare è strettamente limitata da precisi vincoli assunzionali imposti dai bilanci e dalle piante organiche, limiti imposti dallo stesso decreto legge. Fatto che non comporterà la stabilizzazione immediata di tutto il personale. E c’è di più. Significa che avvenuta la stabilizzazione, tutti gli oneri finanziari ricadranno nelle casse della Regione o del Comune che si impegna ad assumere e quindi a pagare lo stipendio che va dai 700 ai circa 1000 euro al mese. Da quel momento in poi, nessun onere sarà a carico dello Stato. Lo ha spiegato anche l’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina.

Sarà necessario superare queste limitazioni e il primo passo dovrà farlo la Regione concordando con Roma i passaggi normativi speciali e necessari per giungere all’attesa stabilizzazione.

Stavolta un bluff, una fuga dalle soluzioni e un rinvio senza scadenza sarebbe imperdonabile più di tutto il resto in questa incredibile storia infinita.

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