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Taormina, il campo da golf è un mistero: ecco i numeri della beffa

sabato 16 Dicembre 2017
il progetto per il complesso con campo da golf a Trappitello

E’ ormai un mistero la situazione del Corinthia Golf & Spa Resort Taormina. Il cantiere del previsto complesso ricettivo con annesso campo da golf a 18 buche in contrada Vareggio, è da tempo bloccato, i lavori sono fermi e nessuno sa quando e se potranno riprendere. Il Comune di Taormina convocherà nei prossimi giorni a Palazzo dei Giurati la proprietà dei terreni e la ditta incaricata per capire le prospettive di un complesso atteso da diversi anni come l’addizione ideale per il turismo di Taormina e che, invece, è rimasto un miraggio. Non si esclude neppure che venga ritirata dal Comune la concessione a suo tempo rilasciata per costruire.

L’impasse attuale è ancora legato ai pesanti riflessi anche economici determinati dall’alluvione del 9 novembre 2011, che devastò i terreni di Vareggio mentre il campo da golf era quasi pronto con tanto di buche già approntate. La casa municipale ha dato poi il placet alla Off Side, società proprietaria dei terreni, per una proroga della vecchia concessione e ha quindi dato il via libera alla ripartenza dei lavori che erano rimasti bloccati a lungo a seguito della citata “bomba d’acqua”. Gli interventi sono ripartiti a ritmi blandi, in attesa di una svolta sui finanziamenti vitali per il completamento del progetto e per ovviare agli ingenti danni registratisi a causa dell’alluvione. Tuttavia il cantiere si è nuovamente arenato. Non si sa al momento quando potranno essere riavviati a pieno regime i lavori. La gestione del complesso è stata affidata, a suo tempo, alla prestigiosa catena internazionale “Corinthia Hotels”. La casa municipale ma anche gli operatori economici del territorio di Taormina (e del comprensorio ionico ed alcantarino) vogliono capire, alle porte del 2018, se ci sono i presupposti per ultimare l’opera, sulla cui futura disponibilità si confida per un incremento delle presenze turistiche invernali in zona.

L’equazione attuale, d’altronde, è tanto semplice quanto impietosa. Il golf a Trappitello rimane incompiuto e per Taormina resta un “sogno proibito” l’avvicinamento ai mercati esteri in grado di rivitalizzare attraverso questo segmento i flussi turistici della cosiddetta bassa stagione. Il numero totale dei golfisti si aggira intorno ai 59 milioni di persone, mentre coloro che viaggiano nel mondo per andare a giocare a golf equivalgono ad un numero tra 2,9 e 5,9 milioni di persone: numeri impressionanti di cui anche una piccola e minima parte rappresenterebbe un potenziale fattore di svolta per il turismo che in bassa stagione va in letargo a Taormina. Stando ad una stima di qualche anno fa dell’Ufficio Turistico, la presenza di un green a Taormina sarebbe in grado di determinare un aumento tra il 15% e il 20% quando Taormina si svuota, tra novembre e marzo.  I mercati che generano i maggiori volumi di golfisti/turisti sono il Regno Unito, la Germania, la Svezia e la Francia, gli Stati Uniti e l’Australia. Tutti paesi che conoscono Taormina per la sua bellezza legata ai mesi estivi e che invece potrebbero guardare alla località siciliana anche come una nuova meta invernale. In Italia i campi da golf sono circa 230 e l’offerta è per lo più concentrata al Nord Italia (71%) mentre nelle regioni centrali c’è il 19% dei green italiani, percentuale che al Sud crolla addirittura al 10%.

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