Andrea Crugnola e Pietro Ometto, a bordo della loro Citroen C3 R5, si sono aggiudicati la 104^ edizione della Targa Florio.
Non ha sbagliato nulla il varesino, che ha vinto cinque delle sette prove speciali disputate. Il pilota ha chiuso con un vantaggio di 13” su Stefano Albertini e Danilo Fappani, con la Skoda Fabia R5 di Tam Auto. Eccellente prestazione proprio del driver bresciano, primo del tricolore Asfalto, che riesce ad avere la meglio nel duello con l’altro protagonista di questa gara, Giandomenico Basso. Il capofila del CIR, insieme a Lorenzo Granai, su Volkswagen Polo di HK Racing non è riuscito a colmare il gap da Crugnola, che è invece aumentato anchesull’ultima speciale disputata.
Con il terzo posto Basso mantiene comunque la vetta del Campionato con quattro punti divantaggio su Crugnola. Ai piedi del podio, un ottimo quartoassoluto per Marco Pollara. Il driver di Prizzi, rientrato dal Rally Estonia con un quinto posto nel JWRC, cambiata vettura ,qui su Skoda Fabia R5 con alle note Daniele Mangiarotti, riesce nell’impresa.
Quinto assoluto il pilota di Cerda Totò Riolo, quest’anno tra le moderne su Fabia R5. Settimo posto invece per il palermitano Alessio Profeta.
La gara del campionato italiano Rally Storici si è conclusa con la vittoria della coppia Angelo Lombardo e Harshana Ratnayake, su Porsche 911 Sc, vincitrice di tutte le quattro speciali disputate con il tempo finale di 22’33”8.
CRITICHE DA PARTE DEGLI APPASSIONATI
Un’edizione difficile la numero 104, caratterizzata non solo dall’assenza di pubblico, causa emergenza coronavirus, ma anche dal maltempo.
Le avverse condizioni meteorologiche hanno portato alla cancellazione delle ultime due prove speciali (Targa 3 e Scillato-Polizzi 3). Una decisione difficile, quella della direzione gara, che è stata aspramente critica da molti fans della Corsa. Sono diversi i post sui gruppi di appassionati della Targa Florio in cui la scelta della cancellazione è stata fortemente vessata.
Alcuni hanno finito per chiedersi se “questo possa essere definito ancora rally”. Considerazioni fatte anche rievocando alcune edizioni passate, come ad esempio quella del 1982. In quell’occasione sulle strade della gara automobilistica si corse su un asfalto “condito” da ghiaccio e neve, con condizioni meccaniche completamente diverse rispetto ad oggi.