PALERMO – Generazioni ed esperienze a confronto che coinvolgono padri e figli, maestri ed allievi che sperimenteranno anche le alterazioni e le degradazioni di tali rapporti: questo è il tema centrale della stagione 2018/2019, “[de] generazioni” del Teatro Biondo di Palermo, diretto da Roberto Alajmo.
Otto le produzioni dello Stabile tra Sala Grande e Sala Strehler, quattro le co-produzioni e tanti gli artisti che si alterneranno.
Si comincerà il 24 ottobre con un doppio appuntamento: in Sala Grande con Ficarra e Picone nel riallestimento delle “Rane” di Aristofane, andato in scena a Siracusa con grande successo; e in Sala Strehler con Vincenzo Pirrotta e il suo “Faust“.
Sarà la volta poi, in ordine di calendario (Sala Grande) di Davide Enia con “L’abisso” in doppia presenza in entrambe le sale a partire dal 16 novembre; “La tempesta” di Shakespeare con la regia di Roberto Andò e, tra gli altri, Renato Carpentieri, Vincenzo Pirrotta, Filippo Luna e Paolo Briguglia; “Chi vive giace“, da un testo di Roberto Alajmo, con Roberta Caronia, David Coco, Roberto Nobile, Lucia Sardo e Claudio Zappalà; “Le sorelle Materassi“; “Spettri” con Micaela Esdra; “Questi fantasmi!” per la regia di Marco Tullio Giordana; “Slava’s Snowshom” che ritorna a Palermo dopo tanti anni.
E poi ancora: “456“, scritto e diretto da Mattia Torre; “Fotofinish” che vedrà il ritorno di Antonio Rezza; “Sei personaggi in cerca d’autore” con, tra gli altri, Eros Pagni; a chiudere il “Don Giovanni di Mozart – secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio” con Petra Magoni.
Nella Sala Strehler, invece, dopo Pirrotta saliranno sul palco: Salvatore Arena con “Come un granello di sabbia“; Silvia Ajelli con “Le stanze di Ulrike“, spettacolo in collaborazione con le “Orestiadi di Gibellina“; Elisabetta Pozzi in “Una bestia sulla luna“.
Ritornerà anche quest’anno Mario Perrotta con “Odissea“; e poi ancora Pascal Rambert con “L’arte del teatro“; Viviana Lombardo e Rosaria Pandolfo in “Oscillazioni“, testo di Domenico Bravo; Fabrizio Falco ne “Il giardino della memoria“, tratto dall’omonimo libro di Martino Lo Cascio.
Ancora un gradito ritorno quello di Rosario Palazzolo con “L’ammazzatore”; Roberta Caronia sarà “Ifigenia in Cardiff“; Enzo Vetrano e Stefano Randisi renderanno omaggio a Franco Scaldati con “Ombre folli”; Lucia Sardo e Luigi Tabita interpreteranno “La rondine“.
Chiuderanno la stagione Tindaro Granata con “Antropolaroid” e Marco Gambino con “La colpa di Otello“. Confermati anche quest’anno i due sponsor privati, Sicilt by Car e Planeta.
La presentazione alla stampa della nuova stagione è stata l’occasione per Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Biondo, per parlare dello stato di salute del Teatro che, per la prima volta negli ultimi anni, ha registrato un avanzo di gestione in crescita di 24 mila euro, “testimonianza di una gestione oculata del direttore Alajmo e dell’amministrazione“, oltre ad un aumento non indifferente di numero di abbonamenti (+68,40 %) e presenze singole (+20,37 %) allo Stabile.
Prima dell’inizio ufficiale, in data da confermare, verrà recuperato lo spettacolo “Bestie di scena” di Emma Dante, saltato la scorsa stagione per un infortunio di uno degli attori; quest’anno la Dante, artista residente, per scelta propria non realizzerà produzioni.
Entro il 30 settembre è possibile rinnovare i “vecchi” abbonamenti; dal 2 ottobre al via i “nuovi” abbonamenti. Ulteriori informazioni su costi e tipologie di abbonamenti sul sito del Teatro.