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La stagione del Teatro Biondo di Palermo, dopo la pausa natalizia, riprende con lo spettacolo “Odissea” di e con Mario Perrotta, collaborazione di Paola Roscioli, da giovedì 10 in sala Streheler (ore 21).
Dopo aver ricevuto il “Premio Hystrio” alla drammaturgia 2009 e ed essere stato finalista ai “Premi Ubu” 2008, “Odissea”, prodotto dal Teatro dell’Argine, è il racconto di un’epopea contemporanea, dove si mescolano il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, legati insieme da una partitura musicale rigorosa, pensata ed eseguita in scena dai musicisti Mario Arcari (oboe, clarinetto, batteria) e Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba), che accompagnano il narratore, Perrotta, diventando anch’essi, con i loro molteplici strumenti, voci della storia.
“Parla cu’ mmie, Mùseca, cunta, de lu cristianu chinu de mmalizie, ca anni e anni prattecau lu mare, dopu ca tutta Troia ebbe squartata…”
Perrotta ha allestito uno spettacolo che rivisita il mito, raccontandolo dal punto di vista del figlio di Ulisse, Telemaco, che ci parla dei nostri giorni con la disinvoltura e il fascino dell’avanspettacolo.
“Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino…“.
Così entra in scena Telemaco, dando il via al suo spettacolo d’arte varia. Non risparmia nulla a se stesso né agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti.
E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia, quella di suo padre, che non sta più in piedi.
Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto, è ora di fare spettacolo: lui è l’unico personaggio dell’Odissea che può costruire un’immagine di Ulisse calibrata a suo piacimento. I suoi pensieri, forse, sono l’unico luogo dove Ulisse può essere ancora un eroe.
Repliche fino al 13 gennaio; ulteriori informazioni sul sito del Teatro Biondo.