Sono 16 i migranti, tunisini per la maggior parte, che sono stati arrestati, dai poliziotti della Squadra Mobile, fra Lampedusa e Porto Empedocle, nell’arco delle ultime 48 ore.
Sei sono stati bloccati perché tornati a Lampedusa dopo i decreti di respingimento, 8 dopo che erano stati espulsi. A Porto Empedocle, invece, uno dopo che era stato espulso e un altro che aveva un decreto di respingimento firmato dal questore di Ragusa ed eseguito, con allontanamento dal territorio italiano, il 21 marzo del 2022.
Salgono ad un totale di 46 i migranti arrestati, dai poliziotti della Questura di Agrigento, nell’arco di 5 giorni dopo che l’iter delle pre-identificazioni ha permesso d’accertare che in Italia c’erano già stati ed erano stati espulsi o respinti.
“L’ufficio Immigrazione, all’hotspot di Lampedusa, si occupa della gestione e coordinamento degli sbarchi e dei trasferimenti, gestisce la migrazione regolare attraverso lo sportello la Questura e si occupa di quella irregolare, accertando se vi sono persone che non hanno diritto di restare sul territorio nazionale, Ed in questi casi vengono adottati i provvedimenti di respingimento del questore o di espulsione del prefetto“. Lo ha spiegato il commissario capo Dario Infurna, dirigente dell’ufficio Immigrazione della Questura di Agrigento dove nei giorni scorsi si è arrivati al record di pre-identificazioni in una singola giornata: 1.500 all’hotspot di Lampedusa e 360 alla tensostruttura di Porto Empedocle.
“Per garantire la sicurezza dello Stato è indispensabile sapere se un migrante è già stato in territorio europeo, se è stato espulso o se è ricercato – ha aggiunto Infurna – e con l’attività di pre-identificazione e fotosegnalamento non sfugge nulla, a prescindere dalle generalità che vengono dichiarate al momento dello sbarco“.
“La Questura di Agrigento ha retto all’impatto numerico delle migliaia di persone sbarcate negli scorsi giorni, riuscendo a gestire tutto in maniera rapida – ha commentato il questore Emanuele Ricifari – . Di questo va dato merito assoluto agli uomini dell’ufficio Immigrazione, a quelli della Scientifica che arrivano da tutta Italia“.