Corini cercava continuità e il Palermo si sta muovendo bene in questa direzione. Con il Catanzaro arriva il sesto risultato utile nelle ultime sette partite, ruolino di marcia che permette di continuare ad inseguire il sogno promozione, ma che non proietta ancora i rosanero nei piani più alti della classifica.
L’anticipo del “Ceravolo” finisce 1-1, davanti ai circa 750 tifosi presenti nel settore ospiti, dopo aver percorso circa 400 chilometri per raggiungere Catanzaro.
“Sull’equilibrio dobbiamo fare dei passi avanti”. Il tecnico di Bagnolo Mella, alla vigilia del match, ha individuato una delle principali lacune della squadra. Ritmi altalenanti e svarioni ancora troppo frequenti non abbandonano capitan Soleri e compagni.
Pochi dubbi di formazione alla vigilia per Corini, che nell’undici iniziale preferisce Di Mariano ad Insigne, complice la buona prestazione offerta dal primo nel match casalingo contro il Modena. Gettato subito nella mischia anche il neoacquisto Ranocchia, che completa il trio di centrocampo al fianco di Gomes e Segre. Per la seconda volta in campionato, Soleri viene schierato dal primo minuto. L’ultima partenza da titolare risaliva a quasi tre mesi addietro, contro il Lecco tra le mura amiche.
Sceglie invece il 4-4-2 mister Vivarini, con le inamovibili punte Biasci e Iemmello a comporre il reparto offensivo.
PRIMO TEMPO
Primi minuti di studio per le due formazioni, con i rosanero che pressano alto, nel tentativo di ostacolare l’impostazione di gioco dal basso dei calabresi. Ma è al settimo minuto che si alzano i ritmi con un passaggio filtrante di Gomes che lancia in profondità Soleri. A tu per tu con l’ex Fulignati non riesce a metterla in rete, complice la deviazione dell’estremo difensore.
La ricerca in profondità delle punte è una costante durante tutto il match per entrambe le squadre, ma le imprecisioni a metà campo non permettono di concretizzare con facilità la manovra offensiva. Il primo quarto d’ora scivola via in una condizione di generale equilibrio, ma con i rosanero che riescono a costruire qualcosa in più del Catanzaro, senza esserne però premiati.
Le squadre giocano corte e questo leit motiv costringe le punte ad abbassarsi per non cadere nella trappola del fuorigioco. Soleri è così obbligato a giocare “a tutto campo“, pressando alto in fase di non possesso e ritornando quasi a centrocampo in fase di costruzione per il Palermo.
Ancora occasioni da gol, da un lato per i siciliani al 20esimo con Soleri e al 24esimo per i calabresi con Iemmello. Nessuno dei due bomber riesce però a inquadrare la porta spizzando con la testa i cross tagliati dei propri compagni.
Si alzano i decibel al Ceravolo, ed incrementa il ritmo di gioco anche il Catanzaro. L’azione si sviluppa soprattutto sulla destra, ed è proprio da questa fascia che arriva il gol con un cross teso di Situm in mezzo all’area rosanero. La mischia confusa dalle parti di Pigliacelli provoca una sfortunata deviazione di Soleri, che intervenendo in scivolata fa carambolare il pallone tra i piedi di Biasci. L’attaccante, quasi dai nove metri, conclude in rete e porta in vantaggio i padroni di casa insaccando alle spalle del portiere rosanero. Settimo centro in campionato per la punta, che è bravo e fortunato a sfruttare l’unica grande occasione da gol del Catanzaro della prima frazione di gioco.
Palermo costretto ad inseguire e che fatica inizialmente a digerire il colpo, offrendo il fianco agli avversari nel prendere in mano il pallino del gioco. Calabresi che dettano per alcuni minuti tempi e regole, soprattutto a centrocampo, complici alcune imprecisioni di Gomes. Il primo tempo va avanti e si conclude senza particolari sussulti, con il Catanzaro che colleziona un lungo possesso palla e i siciliani che pressano vanamente i difensori calabresi.
SECONDO TEMPO
In apertura di secondo tempo scende in campo un Palermo arrembante, che alla prima occasione utile pareggia i conti. Di Mariano mette in mezzo un cross preciso ed insidioso per Segre, che di testa non si smentisce e mette a segno il suo sesto gol in questa stagione della serie cadetta (il quinto di testa). Il “Dottore” si conferma una spina nel fianco per le difese avversarie con i suoi inserimenti in area, e porta a 13 i gol segnati di testa dai rosanero in questo campionato.
Si accende la partita e si infiamma anche Filippo Ranocchia. L’ex Juventus parte da centrocampo e con una grande accelerazione entra in area superando gli avversari e mettendo in mezzo un pallone che si stampa sul palo dopo una deviazione di Situm. La palla attraversa tutta la linea della porta, ma non entra.
Squadre che si allungano e si affrontano a viso aperto nella seconda frazione di gioco. Ne giova lo spettacolo per gli spettatori dello stadio “Ceravolo“. Rischia qualcosa il Palermo al minuto 67, quando Vandeputte fa valere tutta la sua tecnica e dopo aver saltato un avversario, trova il fondo e mette la palla in mezzo, leggermente arretrata per Biasci. Imprecisa stavolta la punta calabrese che grazia il Palermo e conclude a lato del palo destro.
Partita che col passare dei minuti si fa sempre più ruvida e lo dimostrano i due cartellini gialli che nel giro di centoventi secondi l’arbitro Baroni sventola nei confronti di Ranocchia e Brighenti.
A un quarto d’ora dalla fine è l’ora di mescolare le carte. Mister Corini tira fuori dal terreno di gioco un nervoso Di Francesco, Ranocchia (ammonito) e Soleri, generoso ma poco cinico. Al loro posto, rispettivamente, entrano Insigne, Mancuso e Coulibaly. Il numero 7 è subito pericoloso dalle parti di Fulignati, con un inserimento in profondità sul filtrante di Insigne. Il portiere è però attento e gli chiude lo specchio della porta.
Il Palermo crea ancora gioco e occasioni, ma pecca di cinismo sottoporta: pericolosi Di Mariano, Ceccaroni ed Insigne, ma nessuno dei tre riesce a concretizzare le numerose situazioni offensive. I padroni di casa rimangono schiacciati nella propria trequarti, manovrando il pallone in cerca di spazi e provando saltuariamente percussioni nella metacampo palermitana, senza però mai sfondare.
Al “Ceravolo” matura un pareggio che non soddisfa pienamente nessuna delle due formazioni. Il Palermo viene bloccato nella sua rincorsa ai piani alti della classifica e ha parecchio da recriminare per le occasioni da gol sciupate da Soleri e compagni. Dall’altro lato, il Catanzaro continua a non convincere fino in fondo nelle ultime settimane. Il sogno chiamato promozione diretta si fa sempre più lontano per i rosanero, ma non è ancora impossibile. Un pareggio che rispecchia le aspettative della vigilia, ma non quanto visto in campo.