Distinguere le leggi universali, trovare uno scorcio nell’infinito cosmico, nella speranza di prevedere gli eventi futuri, tentando di definire noi stessi e il nostro posto in questo mondo.
E’ questo è il focus della ricerca artistica di Sharon Bloom che a Palermo ha portato scalpore con una fulminea simulazione dal nome “Gaia“.
L’evento, promosso dalla SDG arts & science foundation, si è tenuto tra il Centro culturale Biotos e la Tonnara Florio.
Sharon Bloom
Rappresenta la nuova generazione di media-artist russi. La sua formazione spazia dalla laurea in matematica a specializzazioni in sceneggiatura, fotografia multimediale.
Questa miscela di profonda competenza tra scienze e arti si traduce in uno stile distintivo nelle sue opere. Lavora con installazioni interattive in cui l’output di algoritmi complessi e reti neurali artificiali si mescolano con il comportamento spontaneo del pubblico e le esibizioni dal vivo.
Per Sharon la tecnologia è magia, è creare cose che non esistono, andando al di sopra del dibattito che si sta sviluppando sulla capacità delle AI di generare opere d’arte.
Il progetto artistico
“Gaia” combina le moderne tecnologie AI e l’arte digitale per esplorare le possibilità del trasferimento di coscienza.
L’artista, con un team di esperti, tramite programmazioni, reti neurali artificiali (ANN – Artificial Neural Network) e Chat-GPT, ha permesso a filosofi e pensatori di fama mondiale, riuniti a Palermo, di caricare i loro avatar digitali.
Da questi esperimenti mentali il progetto ha offerto uno sguardo sul futuro con una sconvolgente opera d’arte. Gaia ha interagito con gli avatar creati, dopo essersi arricchita di pensieri ed emozioni umane tramite anche esperimenti mentali.
Gli agenti viventi e digitali, nella simulazione, hanno iniziato ad interagire in modo imprevedibile, sviluppando connessioni sociali, in contesti addirittura un po’ ostili, riportando il focus su un dilemma a cui ancora non si riesce a dare una risposta.
C’è da aver paura dell’intelligenza artificiale?
La domanda continua a sorgere spontanea, nonostante romanzi, film e serie tv, poiché queste nuove tecnologie sono sempre frutto degli umani.
Ma per l’artista vige il concetto “dell’amore universale, poiché le persone inizieranno a costruire famiglie con i robot. Non rimarranno individui solitari e maligni. Tutti saremo felici“.