La preoccupazione espressa dalla Cisl siciliana per l’impatto che le scelte del governo Conte, potranno avere sul governo regionale, dalla flat tax alla pace fiscale all’Autonomia e al “nodo delle risorse che ne garantiscano l’agibilità”, pone dei problemi concreti e apre una vertenza non solo tra governi, ma principalmente politica.
Mimmo Milazzo uomo forte del sindacato siciliano e leader del sindacato, navigato allo “stress” della disarticolazione dei problemi del tessuto siciliano, rispetto alle soluzioni che la politica produce, ha infatti aggiunto: “Musumeci vigili, l’Ars apra gli occhi. Sennò dalla stalla scappano i buoi. E per la Sicilia si apre il default”.
L’interlocuzione romana portata avanti dal vicepresidente della Regione Gaetano Armao deve essere perfezionata, secondo il sindacato, prima che venga chiusa la legge di bilancio nazionale: “è fondamentale che nel Def e nella successiva legge di bilancio del governo Conte, le risorse sul capitolo Sicilia, ci siano”.
Non pare in effetti un allarmismo esagerato e fuori luogo quello manifestato dalla Cisl, ma c’è di più.
La proiezione della campagna elettorale per le europee di maggio obbliga in qualche maniera l’esecutivo nazionale a mettere paletti di carattere generale che non diano la sensazione (specie per parte leghista) di uno sbilanciamento socio-assistenziale verso il Mezzogiorno. Prima si faranno dunque i ritocchi e le risorse da incamerare da Roma, meglio sarà. Altresì il calcolo diventa anche più spietato. Conviene alla Sicilia mantenere singole e spezzettate forme di interlocuzione con il governo centrale o potrebbe essere di maggiore incisività un accordo più simile a quelli della politica che non alle trattative, doverose, ma neutre, tra governi?
I 5stelle tengono alta la bandiera degli interventi nazionali, ma per forza di cose e perché sono all’opposizione in Sicilia, non si sbracciano più di tanto. La Lega di Sicilia prosegue nel reclutamento nei territori, ma non ha uomini di governo nella giunta regionale.
Sembra, questa, quindi la premessa migliore affinché la colpa di quello che non arriverà possa essere attribuita con chiarezza a qualcuno.