Si avviano al rush finale i lavori in corso al Palazzo dei Congressi di Taormina in vista del G7 del 26 e 27 maggio. L’Aeronautica Militare e i Vigili del Fuoco sono impegnati in queste ore in un’autentica corsa contro il tempo per mettere a norma (in via intanto provvisoria) la struttura che dovrebbe ospitare le conferenze delle delegazioni che prenderanno parte al vertice dei Capi di Stato e di Governo.
Sono in atto opere da 806 mila euro finanziate dal Governo, finalizzate a permettere l’utilizzo dell’auditorium di piazza Vittorio Emanuele almeno nelle due giornate del vertice internazionale. Sullo sfondo rimangono infatti gli atavici problemi ultratrentennali di una struttura che il Comune sta cercando di far rendere poi definitivamente agibile attraverso la prosecuzione del cantiere anche dopo il G7.
Un impegno specifico è stato richiesto, a tal proposito, dal sindaco Eligio Giardina alla Sottosegretaria Maria Elena Boschi ed al Ministro Angelino Alfano. Il Governo per adesso sembra disponibile nei confronti di tale richiesta recapitata con tanto di lettere ufficiale a Palazzo Chigi: ma sarà un nulla osta di circostanza, “figlio” del momento e per placare gli animi e le proteste in città – come qualcuno maliziosamente sostiene – o si va davvero verso il via libera da parte dell’Esecutivo all’istanza fatta dalla casa municipale taorminese?
Il dilemma troverà risposta definitiva soltanto tra un paio di settimane: per adesso, invece, la priorità resta quella di ultimare i lavori essenziali che devono portare alla riapertura dell’edificio per il G7. I militari dell’Aeronautica (3° Reparto Genio Campale di Bari) e i pompieri si stanno occupando delle priorità urgenti. L’Esercito ha avuto il compito di aggiornare alcune parti dell’impiantistica e sta procedendo alla ristrutturazione della sala grande, che in caso di emergenze anche la sera del 26 maggio, se dovesse esserci pioggia e se quindi non fosse possibile fare il concerto al Teatro Antico, diventerebbe il “Piano B” per l’esibizione dell’Orchestra del Teatro della Scala di Milano, con una capienza a quel punto di 700 posti.
L’Aeronautica sta anche ritinteggiando i prospetti e le facciate esterne e gli spazi interni al palazzo. I Vigili del Fuoco stanno a loro volta aggiornando l’impianto antincendio, la cui ultima versione esistente risale ormai al lontano 2013. Il cantiere in atto dovrebbe concludersi entro il 15 maggio, in tempo per il grande evento. A quel punto tutto sarà pronto per il G7 e il Comune proseguirà il pressing su Palazzo Chigi per ottenere l’agibilità definitiva. All’orizzonte c’è, insomma, la storica due giorni dei sette grandi e poi il bivio ineludibile tra la compensazione romana e l’illusione taorminese sul palazzo che venne inaugurato nel 1981 e 36 anni dopo attende ancora la messa a norma che ne consenta l’utilizzo per 12 mesi e non più a “singhiozzo“.