Il centrosinistra oggi riparte con un doppio appuntamento nelle trattative per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. In mattinata a Villa Niscemi Orlando incontrerà gli alleati con Alternativa Popolare e D’Alia che hanno già annunciato la loro indisponibilità a partecipare. Dovrebbero invece essere presenti, oltre a Sicilia Futura, gli esponenti del Pd con Raciti invitato all’incontro, a differenza dell’ultima volta, in cui Rubino, vice segretario regionale, aveva lasciato per questa ragione il tavolo. Oggetto della riunione il programma e la coalizione.
Una premessa impegnativa quella di centrare su entrambi gli argomenti un risultato pieno in assenza del nome del candidato.
Nel pomeriggio invece i Dem torneranno in segreteria regionale a fare il punto della situazione. Una riunione che potrebbe essere d’attesa ed interlocutoria.
La girandola dei nomi che continuano a uscire come candidati del Pd per Palazzo d’Orleans (Fabrizio Micari, Josè Rallo, Alessio Planeta), altro non servono ai big democrat, costretti a rimanere nelle retrovie, per mantenere la marcatura degli avversari senza perdere il passo.
Sicilia Futura prova a stringere ulteriormente sui nomi della società civile «proporremo un professionista», fanno sapere.
Nomi civici o fuori dal sacco della politica che siano, il problema rimane di metodo da scegliere sul campo.
«Bisognerà di questo passo fare le primarie dei nomi civici», ironizza un dirigente di peso del partito di Raciti.
In quest’atmosfera complicata dopodomani Matteo Renzi sarà a Palermo (18.30 alle Terrazze a Mondello). Ufficialmente a presentare il suo libro (Avanti- perché l’Italia non si ferma-Feltrinelli). In realtà per provare a mettere un poco di ordine nelle truppe disordinate a cui Raciti prova a dare disciplina.
Nei giorni scorsi Renzi ha incontrato Pier Ferdinando Casini sull’ipotesi D’Alia, come candidato del centrosinistra. Il segretario nazionale del Pd ha valutato positivamente questa possibilità, ma teme di perdere pezzi, in particolare da parte dell’asse Orlando-Cardinale. Avrebbe quindi preso tempo lasciando aperti pochi margini. Renzi cerca la zampata sulla legge elettorale, ragione anche questa per la quale la trattativa della coalizione di centrosinistra non può non passare dal tavolo nazionale.
Rimane alla finestra Giuseppe Lupo. Il clima tra AreaDem e i renziani non è dei migliori. Lo stesso Franceschini avrebbe dato indicazioni a non forzare in questo momento. Lupo rimane uno dei nomi più spendibili della rosa.
Non del tutto tramontata invece l’ipotesi delle primarie nel centrosinistra. Senza di queste, fanno notare dal Pd, Crocetta è il candidato. La richiesta di primarie in questo caso viene dal presidente della Regione uscente. Possibilmente da fare a settembre, e sin dai prossimi giorni si potrebbe assistere, in piena estate, a una vera e propria mobilitazione di partito. Lupo, Cracolici, Faraone, potrebbero essere della partita, direttamente o attraverso rappresentati più o meno riconducibili alle proprie aree.
Per eleggere Renzi alle ultime primarie in Sicilia si mossero 112mila persone. Nel 2009, in quelle per scegliere il candidato alla segreteria regionale, Tra Lupo, Lumia e Bernardo Mattarella, andarono ai gazebo 180mila persone, mentre andando indietro nel tempo nel 2006, nelle primarie tra Borsellino e Latteri, per trovare l’antagonista di Cuffaro alla presidenza della Regione, i numeri furono analoghi.
Con il crollo di partecipazione alle urne, le primarie di coalizione a cui prenderebbero parte anche Orlando e Cardinale, sarebbero al tempo stesso un test e un importante bagno di folla rigenerante per un Pd in crisi di identità.
Ma il tempo corre e qualcuno dovrebbe pur decidere.