Palermo – Questione di poco tempo, a breve l’Ospedale Civico di Palermo avrà il suo nuovo pronto soccorso. Nell’ambito del percorso di rinnovamento dell’ospedale, è stato effettuato un ampliamento dell’area d’emergenza, con la ristrutturazione dello spazio già esistente.
I lavori complessivi sono durati pressappoco un anno e sono stati finalizzati ad una maggiore fruibilità e, soprattutto, ad una divisione più strutturata dei percorsi rivolti ai malati in emergenza/urgenza.
Dunque una nuova veste per il pronto soccorso del Civico che negli ultimi vent’anni ha assicurato assistenza a circa due milioni di persone. La struttura, per quanto riguarda le dimensioni, ora si estende su una superficie di 1.800 mq (800,00 mq realizzati ex novo, 1.000,00 ristrutturazione). Il costo complessivo dei quasi ultimati interventi di ampliamento e ristrutturazione è di 3.962.000,00 euro.
“Il nuovo pronto soccorso – ha precisato Giovanni Migliore, direttore generale dell’Arnas Civico – assicurerà ai tantissimi pazienti una location adeguata, spazi più fruibili e dei percorsi strutturati che tengono conto in maniera adeguata dei gradi di emergenza/urgenza”.
Nel periodo dei lavori il Civico non ha mai interrotto il servizio di pronto soccorso. “L”Arnas Civico di Palermo – ha aggiunto a tal riguardo Migliore – vuole essere un punto di riferimento sicuro non solo per la Città Metropolitana, ma anche per buona parte della Regione. Abbiamo convissuto con l’emergenza quotidianamente, evitando quindi di chiudere il nostro pronto soccorso. Nonostante i lavori, abbiamo programmato tutto affinché l’assistenza non venisse mai interrotta”.
Entrando nel dettaglio. “Gli interventi di ampliamento – ha spiegato Vincenzo Campo, direttore dei lavori – sono iniziati nel novembre del 2016 con la realizzazione di una parte totalmente nuova, destinata all’Osservazione breve e breve intensiva. L’area ex novo è stata realizzata in sei mesi, mentre successivamente abbiamo avviato la seconda fase, quella della ristrutturazione, con la demolizione totale delle vecchie aree e una loro nuova rimodulazione secondo la bassa o alta intensità di cura”.
Nello specifico, quindi, si è voluto tenere maggiormente conto delle tipologie d’emergenza con valutazioni di tipo logistico, definendo, attraverso percorsi separati, le zone per codici bianchi e verdi e quelle relative ai codici rossi e gialli.
“Inoltre – ha proseguito Campo – il progetto prevede la nuova camera calda, una shock room, un ascensore esterno per il pubblico, in aggiunta a quello esistenze, da piano terra al quinto piano e la posta pneumatica con il collegamento al laboratorio di analisi, che si trova al piano secondo del padiglione, per la trasmissione delle provette”.