Rimandato al post-elezioni, questa mattina l‘intervento del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, durante la seduta del consiglio in Sala delle Lapidi, è stato incentrato sullo stato dei conti del Comune, sulle prime azioni messe in campo dalla Giunta e sulla situazione delle aziende partecipate.
Quanto alla questione del bilancio, il primo cittadino si è detto pronto insieme alla Giunta “a sottoporre al Consiglio comunale il rendiconto 2021 e stiamo lavorando affinché il bilancio 2022-2024 possa essere approvato entro l’anno, alla luce della conversione in legge degli emendamenti Salva Palermo”.
Un primo passo, a cui dovrà aggiungersi la “definizione del patto con lo Stato e del Piano di riequilibrio. Bisogna proseguire il negoziato con il Governo nazionale – ha detto Lagalla -, perché la somma di poco più di 180 milioni, pattuita dalla precedente Amministrazione, non è sufficiente. Serve un patto con lo Stato da inserire nella prossima legge Finanziaria, come è stato fatto per città come Napoli e Torino”.
Sul Piano di riequilibrio Lagalla è sceso nei dettagli: “Deve passare da azioni incisive, tali da poter garantire il consolidamento e la stabilizzazione delle economie e delle entrate. Stiamo lavorando, in particolare, sulla rimodulazione dei fondi extra-comunali perché molte di queste risorse, se adeguatamente spese, sono in condizione di rafforzare anche attività che, ordinariamente, hanno seguito una linea diversa. Questo è uno degli aspetti che ci consentiranno di decongestionare il bilancio”.
Anche la revisione del contratto di servizio delle aziende partecipate è un nodo da sciogliere al più presto: “È in atto un’istruttoria in merito. Le partecipate espongono il Comune ad un rischio di extra-costi che devono essere globalmente considerati all’interno del bilancio. Serve una ristrutturazione dei contratti di servizio, tali da limitare il ricorso a extra-costi che devono essere assicurati solo per evenienze speciali ed essenziali”, ha dichiarato il sindaco.