A Palermo corteo di lavoratori, disoccupati e precari contro il Governo e le sue politiche. Alla voce “Giù le armi, su i salari!”, il corteo si è mosso dal Tribunale di Palermo fino ad arrivare in Prefettura.
“Emergenza Palermo! Casa, lavoro e reddito di cittadinanza. Tavolo di crisi subito” si legge in uno striscione. I manifestanti infatti chiedono l’apertura di un tavolo permanente di crisi per affrontare le emergenze sociali che colpiscono il capoluogo siciliano.
“A seguito dei forti rincari e dell’aumento del costo della vita – sostengono i sindacati – il problema del diritto alla casa e del rischio sfratti e sgomberi è un tema urgente da risolvere per garantire a migliaia di famiglie palermitane un diritto fondamentale“.
Partecipanti i sindacati di base, Cub, Cib Unicobas, Confederazione Cobas, Sgb, Sicobas, Usb e Usi.
“Lavoro, rispetto e dignità” è ciò che chiedono i cittadini, “chiediamo una riforma dei Centri per l’impiego affinché ci sia l’obbligo da parte delle aziende di assumere attraverso il centro per l’impiego regionale. E’ importante per noi l’unione di tante lotte, non fare il gioco del governo che cerca di dividerci, lavoratori, disoccupati e lavoratori autonomi”.
Non manca il dissenso nei confronti della guerra, contro le spese militari in un momento di difficoltà e disoccupazione come questo. “Donna, vita e libertà” si urla a gran voce, “sono qui per dare la mia solidarietà alle donne che hanno resistito a Cobán, ci hanno liberato dall’Isis e oggi, invece, viene bombardata”.