L’unica strada è il commissariamento di un’opera che rischia di diventare l’ennesima incompiuta e che al momento, nonostante il passare degli anni dall’avvio del cantiere e le somme erogate dal Comune è al 20% dei lavori, fermi da mesi. Contenziosi e ricorsi stanno portando alla rescissione di un’opera mai decollata (qui)
E’ questa la posizione della Uil in un comunicato firmato dal segretario generale Ivan Tripodi, da Michele Barresi, segretario generale Uil Trasporti Messina, Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica, e Nino Di Mento, Responsabile Porti e Logistica Uil Trasporti. Il sindacato da tempo lancia l’allarme sul rischio incompiuta (qui)
“I fatti ci hanno dato ragione e oggi ci troviamo a ragionare su un’infrastruttura realizzato soltanto per poco più del 20% complessivo con un’azienda appaltatrice (la Nuova Coedmar) in fuga da Messina. L’ancora di salvataggio per tentare di riprendere un’opera che doveva essere inaugurata negli anni scorsi, come disse l’ex sindaco De Luca alla guida di una ruspa nel cantiere, potrebbe essere rappresentata dal coinvolgimento dell’azienda Ricciardello di Naso. Si tratta di un’impresa affidabile e collaudata che, nel corso degli anni, ha realizzato importanti opere nel nostro territorio. Nelle prossime settimane, l’azienda Ricciardello, consegnerà il pontile di Giammoro, infrastruttura appaltata dall’Autorità di sistema”.
Sul fronte porto di Tremestieri la Uil evidenzia come la città abbia necessità di chiarezza e verità (qui) e il rischio, con un contenzioso in atto tra impresa e comune di Messina, è quello di finire nelle pastoie della burocrazia con gravi conseguenze per il completamento dell’opera.
“Siamo di fronte al fallimento dell’amministrazione attuale e di quella prcedente- proseguono i sindacalisti- Ormai da tempo immemore, la Uil, in maniera solitaria, ha reiteratamente denunciato il sostanziale fermo di un’opera da oltre 64 milioni di euro che, accanto alla sua importanza infrastrutturale riguardante le prospettive urbanistiche e di sviluppo della città, poteva dare una concreta boccata d’ossigeno all’occupazione del nostro territorio. Purtroppo abbiamo dovuto registrare colpevoli silenzi o, peggio, tentativi di distrazione di massa finalizzati a negare il blocco dei lavori del porto di Tremestieri o, peggio, a tentare di sostenere che l’allarme lanciato fosse un’invenzione della nostra organizzazione sindacale. Con buona pace dei negazionisti, le vicende odierne ci risarciscono delle reiterate diffamazioni subite”