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Green pass, Schuler: “Negli hotel di Taormina si rispetta la normativa”

mercoledì 25 Agosto 2021

L’introduzione del green pass ha cambiato le abitudini dei turisti e dei cittadini ed è soprattutto in una località turistica per eccellenza come Taormina che per contrastare la diffusione della pandemia diventa fondamentale far rispettare le regole e le normative vigenti.

Nelle strutture alberghiere non vi è obbligo per la clientela che pernotta, ma vi sono importanti indicazioni a cui attenersi ed in particolare nei non pochi casi di chi accede ai locali degli hotel anche senza alloggiare lì, ad esempio per una riunione, per prendere parte ad un meeting o ad una colazione, a pranzo e o ad una cena all’interno di tale struttura. In qualche caso sono state segnalate delle strutture dove non ci sarebbe una rigorosa applicazione di quest’ultima disposizione normativa e sulla vicenda interviene il presidente degli Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler.

“Va evidenziato in premessa che il green pass in albergo non si chiede ai clienti alloggiati, non è richiesto quindi che il cliente debba presentarlo al check-in e questo è stato ribadito nel Decreto Legge 111 in vigore dal 6 agosto scorso. La versione iniziale del decreto lasciava dubbi interpretativi sull’obbligo del green pass per l’accesso alle sale ristorante al chiuso degli hotel e Federalberghi si è attivata subito ed in modo incisivo. Il Ministero dell’Interno, con la circolare del 10 agosto 2021, ha fornito alcuni chiarimenti in ordine alla verifica delle certificazioni verdi COVID-19 per l’accesso ad alcuni servizi e attività e definito che tale obbligo è limitato solo ai clienti non alloggiati. Quindi per i clienti alloggiati in hotel non esiste alcun obbligo di presentare il green pass in nessuna occasione, ne all’aperto, ne al chiuso. I ristoranti degli alberghi dovranno invece richiedere il green pass se il cliente che siede al tavolo al chiuso non soggiorna presso la struttura ricettiva. Il Ministero ha evidenziato come le disposizioni vigenti individuano due diverse e successive fasi di verifica”. 

“La prima fase consiste nella verifica del possesso della certificazione verde da parte dei soggetti che intendono accedere alle attività per le quali essa è prescritta. Tale prima verifica ricorre in ogni caso e si tratta di un vero e proprio obbligo previsto dall’articolo 13 del dpcm 17 giugno 2021 a carico dei soggetti individuati, tra cui rientrano anche i titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi, nonché i loro delegati.
La seconda fase, prevista dal comma 4 del citato articolo 13, consiste nella dimostrazione, da parte del soggetto intestatario della certificazione verde, della propria identità personale, mediante l’esibizione di un documento d’identità. Si tratta, secondo il Ministero, di un’ulteriore verifica che ha lo scopo di contrastare casi di abuso o di elusione delle disposizioni normative vigenti. Va inoltre precisato che l’avventore è tenuto all’esibizione del documento di identità, ancorché il verificatore richiedente non rientri nella categoria dei pubblici ufficiali. Nel caso di controlli da parte delle forze di polizia, o di personale dei corpi di polizia municipale munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza, in cui si accerti la non corrispondenza fra il possessore della certificazione verde e l’intestatario della medesima, la sanzione prevista (sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 1.000) risulterà applicabile nei confronti del solo avventore, laddove non siano riscontrabili palesi responsabilità anche a carico dell’esercente. In hotel rimane comunque l’obbligo in tutti gli ambienti al chiuso di indossare sempre la mascherina, valido per tutti: staff, clienti alloggiati e clienti non alloggiati”.

“Posso confermare – aggiunge Schuler – che i nostri soci sono ben aggiornati e molto attenti sull’argomento. Federalberghi ci invia costantemente tutti gli aggiornamenti in tempo reale e noi li inoltriamo immediatamente a tutti i nostri associati, sia del settore alberghiero sia ai nostri associati del settore extra alberghiero: norme, prescrizioni, aggiornamenti, interpretazioni e suggerimenti, ma anche locandine con informazioni multilingua per la nostra clientela. Desidero sottolineare che i nostri associati aderiscono al protocollo “Accoglienza Sicura” di Federalberghi, un rigido protocollo igienico completo di procedure di pulizia e disinfezione approfondite, elaborato da esperti e virologi in conformità con tutti i requisiti di legge sia del governo nazionale italiano, che da quelli emanati dalla Regione Siciliana. Da quanto mi risulta il ns. protocollo “Accoglienza Sicura” è ben più rigoroso e decisamente più affidabile di quelli applicati in alcuni stati nostri competitor. L’applicazione di tutte queste rigorose procedure garantisce un soggiorno sicuro e quindi rilassante in tutte le nostre strutture ricettive, a garanza dell’ospite, ma chiaramente anche dello staff che ci lavora. A mio avviso il settore dell’accoglienza di Taormina a livello complessivo dà garanzie certe ed affidabili”.

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