Sono 350 gli studenti con disabilità delle elementari e delle medie a Palermo che sono rimasti senza assistenza specializzata, nonostante le 1.784 richieste di inserimento nella graduatoria comunale.
Il problema è che il 50 per cento dei richiedenti, al momento della convocazione o nel corso dei mesi, decide di rinunciare. I motivi sono quasi sempre gli stessi: disorganizzazione e poche tutele. I pagamenti arrivano spesso in ritardo di quattro o sei mesi, i bambini che un unico operatore ha il compito di assistere spesso frequentano scuole diverse e distanti le une dalle altre. E quando c’è un’assenza improvvisa la prima ora non viene pagata, né è previsto un rimborso spese.
Negli ultimi anni, mentre il numero di bambini e ragazzini del capoluogo che hanno bisogno della figura di un professionista specializzato che supporti il lavoro degli insegnanti di sostegno è aumentato, i professionisti che si adattano a queste situazioni sono diminuiti. Inesorabilmente.
E a farne le spese sono i bambini e le famiglie, che ogni volta devono ricostruire da capo il rapporto di fiducia e complicità, complesso da instaurare in soggetti fragili.
Così, il Comune di Palermo, che nel 2012 era stato lungimirante e si era dotato di un regolamento ancor prima della Regione Siciliana – e con standard ben più elevati di quelli regionali – adesso si trova a dover rincorrere. I tempi sono più che stretti. L’obiettivo dell’amministrazione resta quello di riuscire a garantire il servizio fino alla fine dell’anno scolastico, per poi concentrarsi su un nuovo regolamento che dia maggiore respiro per i prossimi anni.
A relazionare sulla proposta di delibera sono stati in sala delle Lapidi l’assessore comunale all’Istruzione Aristide Tamajo e la capo area della Istruzione e formazione, Maria Anna Fiasconaro. Per risolvere l’emergenza, la giunta Lagalla vorrebbe pubblicare un avviso urgente, ampliando i requisiti anche alle lauree triennali in Psicologia e Pedagogia. Nel caso in cui, però, non si riuscisse a coprire il servizio per tutti e 350 i bambini, si potrebbe attingere alla lista delle cooperative e degli enti del Terzo settore già accreditati col Comune.
“Solo in via eccezionale“, ribadiscono Tamajo e Fiasconaro, rispondendo alle richieste dell’aula. Intanto, la discussione è rinviata a lunedì, ma si prevedono alcuni emendamenti che modificheranno la delibera non tanto nella sostanza quanto nella forma.