Il Pil, già nel giro di due anni, farebbe un balzo in avanti, così come l’occupazione. Se il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini si è sbilanciato ipotizzando 100 mila posti di lavoro, adesso c’è una stima ufficiale, frutto di uno studio da parte di una società che si occupa di consulenza del lavoro.
Il Ponte sullo Stretto, già dopo due anni, farebbe incrementare il Pil della Sicilia di oltre 20 miliardi, mentre sul fronte dell’occupazione i posti sarebbero 90 mila.
Questa è la stima di studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro.
“Sicuramente, l’edificazione di una rete viaria consentirebbe un enorme facilitazione per quanto riguarda il trasporto delle merci e gli spostamenti dei turisti – commenta Sandro Susini, fondatore di Susini Group StP che ha realizzato lo studio – La costruzione di un ponte porterebbe sicuramente dei benefici all’economia dell’isola. Il PIL, attualmente di poco superiore agli 83 miliardi di euro, balzerebbe in avanti di oltre 20 miliardi nell’arco di due anni”.
Allo stesso modo l’occupazione, trainata dall’aumento del prodotto interno lordo, aumenterebbe di oltre il 7% portando il tasso di occupazione della Sicilia a circa il 50% con circa 90 mila nuovi occupati.
Salvini commentando l’aspetto occupazionale e rispondendo alla stampa estera ha anche aggiunto “Non ho paura di infiltrazioni criminali, abbiamo gli anticorpi, e saremo in grado di garantire che ci lavorino le migliori aziende italiane, europee e mondiali.Ci saranno organismi di vigilanza a cui stiamo lavorando per ogni euro investito sul Ponte”.
Al momento il decreto Ponte è all’esame del Parlamento per la conversione in legge, che dovrebbe avvenire tra due settimane. Nel frattempo l’idea del Ponte sta iniziando ad interessare veri e propri big delle costruzioni a livello mondiale, come la CCCC (China Communications Construction Company) che può vantare, tra le altre opere anche il ponte da 54,7 chilometri sul mare tra Hong Kong e Macao.
Il colosso cinese (terzo nel mondo), già presente in Italia da tempo da Genova a Venezia, e leader a livello internazionale nelle infrastrutture per porti, strade e ponti, potrebbe essere interessato alla costruzione dell’opera mettendo anche a disposizione una tecnologia collaudata in altri due ponti simili e nel rispetto dell’ambiente.