Carabinieri del comando provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato un 26enne, indicato come vicino al clan Cappello per detenzione illegale di armi da guerra clandestina, munizioni e ricettazione. Nella sua abitazione nel quartiere San Cristoforo militari dell’Arma hanno trovato un fucile a pompa, un Kalashnikov, quattro pistole, centinaia di proiettili, passamontagna e maschere facciali.
I carabinieri del comando provinciale di Catania in operazioni di contrasto alle “capacità militari” delle consorterie mafiose dal 2021 hanno arrestato 43 persone e denunciate altre 20, sequestrato 73 pistole, 70 fucili, 5.000 munizioni, 37 ordigni esplosivi e numerose armi da guerra clandestine, come i Kalashnikov.
Le armi e le munizioni, ben tenute e perfettamente funzionanti, sono state sequestrate per essere successivamente sottoposte, al Ris di Messina, ad accertamenti balistici e dattiloscopici per verificare se siano mai state utilizzati per commettere delitti. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto in carcere. Il provvedimento è stato convalidato dal gip.
Tra i sequestri eseguiti in passato dai carabinieri del comando provinciale di Catania ci sono quelli del 5 giugno 2021 e dell’ottobre 2022, nel rione Librino, quando furono trovati tre fucili d’assalto Kalashnikov, una pisola Uzi, una pisola Skorpion, una pistola mitragliatrice Csa23 tedesca e altre 10 armi comuni da sparo, tutte rigorosamente con matricole abrase o proventi di furti, manutenuti in perfette condizioni, con oltre 500 proiettili di vario calibro. Il 3 febbraio 2021, nel quartiere Monte Po sono stati recuperati un fucile d’assalto Kalashnikov, una bomba a mano e circa 15 colpi di vario calibro. Lo stesso anno, in corso Indipendenza, nel rione San Leone, sono state invece sequestrate tre pistole semiautomatiche con matricola abrasa e 120 cartucce di vario calibro. Il 22 dicembre 2021, a San Giuseppe La Rena, in un casolare abbandonato, sono state rinvenute tre pistole semiautomatiche, tutte con matricole abrase e in perfetto stato di conservazione, nonché 70 cartucce. Nel quartiere San Cristoforo e in via Cave di Villarà, rispettivamente il 17 e 28 gennaio 2022, sono state sequestrate 9 pistole e armi lunghe, alcune delle quali da guerra, come i due fucili mitragliatori d’assalto Kalashnikov-Ak 47, un fucile Mp Brasilien calibro 9 silenziato, 900 munizioni, un fucile lancia granate con 6 granate modificate, 12 ordigni esplosivi artigianali del tipo “Pipe Bomb” e “Flash Bang” modificate, dall’elevato potere dirompente, contenenti esplosivo e bulloni. Nell’aprile 2022, a Misterbianco, i carabinieri hanno sequestrato una pistola mitragliatrice “Skorpion” e oltre 400 cartucce.
Per quanto riguarda invece i canali d’approvvigionamento, le attività d’indagine dell’Arma di Catania hanno consentito di accertare come le armi, in particolare quelle da guerra, giungano in Sicilia dalla Repubblica Slovacca, dove sono stati documentati interessi da parte di esponenti della famiglia “Mazzei” di Catania, riconducibile a Cosa nostra.
Tale dato è stato infatti riscontrato da una attività investigativa del comando provinciale dei Carabinieri di Catania, che, tra il 2014 e il 2015, ha intercettato il trasferimento di circa 60 pacchi di armi provenienti proprio da quel Paese. Sono stati anche scoperti traffici clandestini di armi e munizionamento anche dai paesi della ex Jugoslavia e da altri territori colpiti da eventi bellici. In tal senso, l’Agenzia Europol ha altresì evidenziato come il rischio reale che il conflitto bellico “russo – ucraino” possa favorire il traffico di armi da guerra da quel territorio verso quello nazionale.