“Gli Iacp siciliani godono di ottima salute”. Sono queste le parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò che rassicura sulla condizione dei dieci Istituti Autonomi Case Popolari distribuiti su tutto il territorio siciliano.
“Stiamo lavorando affinché gli IACP possano offrire servizi diversi e possano essere protagonisti di meccanismi futuri di ‘social housing’, come avvenuto nel caso di Catania e Trapani“. All’inizio dello scorso giugno, infatti, i comuni sono stati premiati a Barcellona in occasione del Festival di Housing Europe, per il progetto di “Contrada Amabilina – Marsala” a Trapani e il progetto dello Iacp di Catania che ha realizzato ben due comunità energetiche, quasi del tutto autosufficienti, nella provincia etnea.
“Si tratta di progetti innovativi che riguardano nuove tipologie abitative – prosegue l’assessore -. Lo Iacp di Trapani, in particolare, ha stabilito una convenzione con il Comune di Marsala, ristrutturando una vecchia scuola e ricavandone 25 case popolari. Una piccola porzione del plesso è stata anche adibita ad infermeria e complesso sanitario per gli utenti”.
“Il volto degli Iacp siciliani piano piano sta andando verso una direzione moderna e al passo con i tempi. La situazione è sotto controllo, nonostante ci siano casi, come Agrigento e Palermo, dove le strutture hanno accumulato debiti nel corso degli anni pregressi. A tal proposito stiamo attuando una ‘operazione verità’ negli istituti autonomi per stabilire tutti i residui attivi, ossia i debiti che i singoli utenti hanno nei confronti degli Iacp”.
L’esponente del governo Schifani prosegue spiegando che l’intento è quello di “lavorare al fianco dei comuni, affinché le criticità vengano eliminate”. Una su tutte è costituita del problema dell’abusivismo.
“Effettueremo una ricognizione puntuale di tutte le abitazioni occupate abusivamente per capire come poter intervenire, con l’aiuto dei Comuni, e far sì che possano essere affidate ai giusti assegnatari o, se dovessero esserci delle caratteristiche normative adeguate, intervenire con una nuova legge“.
Solo a Palermo, entro la fine del 2023 potrebbero avvenire oltre 900 sgomberi di famiglie occupanti. Tutto ciò nella stessa città che ha visto nel corso dell’intero inverno numerosi presidi in protesta per richiedere l’apertura di un tavolo sull’emergenza abitativa.
Nelle scorse settimane il Comune di Palermo ha messo in vendita diversi immobili e numerose abitazioni, di cui 236 tra appartamenti e terreni. Ma su questo punto Aricò è molto chiaro: “Gli alloggi messi a disposizione dal Comune non saranno convertiti in alloggi popolari, a meno che non si vogliano realizzare dei progetti di edilizia residenziale collaborando tra Comune e Regione, come già avvenuto a Marsala e Catania”.
“E’ necessario – continua l’assessore – che gli Iacp iano più vicini, non soltanto alle esigenze degli attuali destinatari e delle famiglie meno abbienti, ma anche a quelle delle giovani coppie mono reddito e degli anziani più bisognosi che necessitano di un’assistenza quotidiana e costante”.
“Da non dimenticare anche agli alloggi per gli studenti fuori sede, al di là dell’ottimo lavoro che fanno gli ERSU, il quale, in grandi città universitarie come Palermo, Messina e Catania, potrebbe non essere sufficiente. Occorre perciò – conclude Aricò – che si dia finalmente vita ad una vera e propria politica della casa a 360 gradi”.