“Riaprire i termini della presentazione delle domande del concorso per assumere 46 agenti forestali, facendo salve quelle già presentate, e riportare a 6 mesi la durata del servizio di formazione e addestramento”. Lo chiede il sindacato Sadirs in una nota al presidente della Regione Renato Schifani, al presidente dell’ARS Gaetano Galvagno, a tutti i gruppi parlamentari e alla Corte dei Conti.
Secondo il sindacato “il bando è a rischio in un momento in cui invece c’è grande bisogno di potenziare l’organico per contrastare il rischio incendi”. “Tutto il finanziamento del concorso è partito male – scrive il sindacato dei dipendenti regionali – e ad oggi si sono persi tre anni di tempo, è stato oggetto di ben 4 leggi di modifica, tutte impugnate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e poi, puntualmente, ne è stata dichiarata l’illegittimità dalla Corte Costituzionale con ben due sentenze”.
Il Sadirs ricorda addirittura una serie di storture, come il fatto che “la presentazione delle istanze scadeva il 29 gennaio, ben 4 giorni dopo, dalla notifica dell’impugnativa della Presidenza del Consiglio e non come evidenziato nel piano delle attività, che in maniera fuorviante avrà potuto condizionare il visto della Corte dei Conti”. Ecco qual è il motivo che ha indotto il Sadirs a scrivere al presidente della Regione, “perché tutto questo nel prosieguo delle fasi concorsuali e per eventuali contenziosi potrebbe far annullare tutto il concorso”. Inoltre il sindacato chiede di “modificare l’articolato del bando, così come previsto al 5 comma dell’art.15, perché in nessun concorso per i corpi di polizia a parità di merito tra candidati la preferenza va all’invalido o al mutilato civile o a chi ha figli a carico”.
Infine altra criticità: “In Sicilia, il Corpo forestale svolge le stesse funzioni che svolgono i carabinieri forestali con la differenza che lo Stato ha raddoppiato la durata del corso da 6 a 12 mesi, in Sicilia il governo regionale lo dimezza a 3 mesi. Non si può mandare allo sbaraglio il personale del Corpo forestale che sarà chiamato a contrastare reati che vanno dalla tutela dell’ambiente, al vincolo idrogeologico, alle frodi agroalimentari, all’antibracconaggio e alla lotta attiva proprio degli incendi boschivi”.