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L'indagine Eurispes

Donne e autostima: il complesso equilibrio tra corpo, relazioni e aspettative sociali

lunedì 1 Gennaio 2024

Un’analisi approfondita dell’indagine condotta dall’Eurispes rivela i complessi legami tra le donne italiane e la percezione del proprio corpo, toccando aspetti sociali, culturali e personali. I dettagli emersi da questo studio condotto in collaborazione con l’Associazione Filocolo, che ha coinvolto 1.048 donne su tutto il territorio nazionale, distribuite equamente per fasce d’età dai 18 anni in su, tra giugno e luglio 2023.

 

Le donne e la percezione del loro corpo

 

Il corpo femminile: una sua proprietà o ancora schiavo di stereotipi?

 

L’indagine si apre con una serie di interrogativi cruciali. È il corpo della donna finalmente divenuto una sua proprietà, o persiste ancora schiavo del “dover essere bella,” condizionato da dinamiche politiche e antropologiche legate all’occhio maschile? I dati mostrano che il 36,4% delle donne riferisce un rapporto negativo con il proprio corpo, sollevando questioni profonde sulla libertà individuale e la pressione esterna.

 

L’influenza dell’età sulla percezione del corpo

 

L’analisi intergenerazionale dei dati offre uno sguardo interessante sulla percezione del corpo in relazione all’età. Mentre il 66% delle donne over 65 valuta positivamente il proprio corpo, le più giovani registrano una percentuale leggermente inferiore, attestandosi al 58,8%. Questo suggerisce un’evoluzione nella consapevolezza corporea con il passare degli anni.

 

Aspetto esteriore e relazioni interpersonali: un connubio complesso

 

I dati evidenziano una dualità nell’approccio all’aspetto esteriore. Se il 57% delle donne afferma di piacersi, il restante 43% vive una relazione più conflittuale con la propria immagine.

In particolare, le donne in coppia senza figli manifestano una maggiore soddisfazione (63,1%) rispetto a quelle sole (53,7%) o sole con figli (53,4%). Questo sottolinea il ruolo delle dinamiche relazionali nella percezione del proprio aspetto.

 

 

 

Bellezza femminile: valore sociale e pressione costante

 

Il 74,5% delle donne ammette l’importanza di curare l’aspetto esteriore, ma il 25,5% dissente da questa prospettiva. La bellezza femminile si configura così come un valore sociale dominante, ma non universale.

La stragrande maggioranza (74,1%) ritiene che sentirsi bella sia cruciale per il proprio benessere interiore, influenzando positivamente l’umore (68,2%) e le relazioni interpersonali (64,7%).

 

L’indagine rivela che oltre la metà delle donne (55,7%) non esce di casa senza aver curato l’aspetto esteriore, e quasi la metà (49,6%) attribuisce importanza a sentirsi bella soprattutto nelle relazioni sociali.

Moltre donne (38,5%) ammettono di monitorare frequentemente il proprio aspetto attraverso selfie, fugaci sguardi allo specchio o in vetrine. Questi comportamenti sono particolarmente evidenti tra le giovanissime, evidenziando una crescente attenzione all’immagine nelle nuove generazioni.

 

Trattamenti estetici: una tendenza al contrastare gli effetti del tempo

 

 

I trattamenti estetici scelti dalle donne evidenziano una preoccupazione diffusa per contrastare l’aumento di peso e gli effetti del tempo. Il 56,7% opta per trattamenti snellenti o tonificanti, seguiti dagli interventi antietà (44%).

Tuttavia, emerge una varietà di scelte, dalle lampade abbronzanti (34,9%) alla ginnastica passiva (33,1%), con una minoranza che si rivolge a pratiche come la crioterapia (24,3%) e l‘ozonoterapia (23%).

 

 

Dedizione alla cura di sé: tempi e spese

 

Oltre un terzo delle donne dedica quotidianamente tra 10 e 30 minuti alla cura del proprio aspetto, mentre il 26% impiega da 30 minuti a un’ora. Interessante notare che il 74,1% considera importante sentirsi bella per sé stessa, ma il 49,6% pone questa importanza nelle relazioni con gli altri.

Le spese mensili per la cura della bellezza variano ampiamente, con il 33,2% che spende tra 10 e 50 euro e il 29,5% tra 51 e 100 euro. Un quarto delle donne destina oltre 100 euro al mese per questo scopo.

 

Peso corporeo e pressioni sociali

 

 

 

Per molte donne, il peso corporeo è un elemento centrale nella percezione del proprio aspetto esteriore. Il 62,2% lo considera importante, e il 61,5% controlla l’alimentazione per mantenere la linea.

Nonostante il desiderio di cambiamento, il 57,2% vorrebbe modificare in parte il proprio corpo, prevalentemente mirando a una magrezza ideale (54,7%). La paura dell’invecchiamento corporeo preoccupa il 41,1% delle donne, mentre il 36,7% si sente frustrato per non raggiungere il peso ideale.

L’indagine rivela che l’8,5% delle donne ha sperimentato anoressia, il 7,6% bulimia, mentre il 22,9% ha avuto episodi di fame nervosa.

 

Il peso delle aspettative: donne e società a confronto

 

Una sezione dell’indagine ha approfondito le pressioni e le percezioni che le donne affrontano quotidianamente riguardo al loro aspetto fisico, relazioni e ruoli di genere. Nel corso dell’ultimo anno, il 72,8% delle donne ha sperimentato giudizi sulla propria corporatura, evidenziando una costante esposizione a valutazioni esterne.

Il desiderio di adeguarsi agli standard di bellezza emerge con il 69,4% che ha ricevuto apprezzamenti per dimagrimenti e il 66,9% incoraggiamenti a migliorare l’aspetto esteriore. A sorpresa, oltre il 55% ha sperimentato commenti negativi sull’aspetto esteriore.

La ricerca rivela che le donne, in risposta a queste pressioni, spesso indossano abiti che mettono in risalto il corpo più che garantire comfort, con il 54,3% che ha praticato “autocensura” evitando occasioni sociali per insoddisfazione sull’aspetto.

Non mancano situazioni in cui le donne sono incoraggiate a ricorrere alla chirurgia estetica per migliorare le caratteristiche fisiche, con un significativo 43,8%. L’influenza degli standard di bellezza si estende anche ai confronti con altre donne, dove il 63,8% dichiara di provare invidia verso chi è considerato più bello.

Le pressioni sociali sull’aspetto fisico influenzano profondamente le relazioni. Il 65% sostiene che l’aspetto influisce nell’attrarre un partner, con il 40,5% insoddisfatto della vita sessuale. In particolare, le donne tra i 25 e i 34 anni (79,1%) e le 18-24enni (78,8%) rivelano un’elevata ansia performativa.

Il confronto con gli stereotipi rivela che il 50,1% crede che sia un “dovere” per una donna mantenersi bella per il partner, mentre il 45,2% ritiene che soddisfare il partner sia la massima gratificazione. Tuttavia, una parte significativa mostra disaccordo su stereotipi legati al ruolo sessuale.

Il giudizio sociale continua a giocare un ruolo significativo nella vita delle donne, con il 53,4% che si sente giudicata senza un partner fisso e il 64,6% che ha ricevuto apprezzamenti non graditi. Nonostante ciò, il 63% dichiara di sentirsi lusingata da tali apprezzamenti, sebbene inopportuni.

Le molestie online emergono come un problema, con il 25,1% delle donne che ha ricevuto apprezzamenti fisici pesanti sui social media e il 18,6% che è stata vittima di body shaming.

La discriminazione sul luogo di lavoro aggiunge un ulteriore strato di complessità, con il 42,6% che ha subìto insinuazioni sulla propria carriera e il 62,9% che ritiene di doversi impegnare di più rispetto a colleghi maschi.

 

 

 

Femminismo, Maternità e Società

 

Un’altra parte dell’analisi si è occupata di trattare nel dettaglio le opinioni e le prospettive delle donne in Italia sulle complesse sfaccettature legate al femminismo, al patriarcato e alle aspettative sociali.

 

Femminismo, Informazione e Media

 

 

Il 46,3% delle donne intervistate si identifica come femminista, di cui solo il 10,6% in modo marcato e il 35,7% in modo più generale. Questa visione è più comune tra le donne di sinistra e centro-sinistra, con sei su dieci che si dichiarano femministe in media. Sorprendentemente, il 46,3% delle donne mostra disinteresse nel tenersi informata sui diritti delle donne, evidenziando una varietà di opinioni all’interno del campione.

Un ampio 60,3% delle donne ritiene che i media diffondano standard di bellezza difficilmente raggiungibili, contribuendo così alla pressione sociale sull’aspetto fisico.

 

Il patriarcato: una visione divisiva

 

 

La definizione di “patriarcato” divide le intervistate: il 49,5% ritiene di vivere in una società patriarcale, mentre il 50,5% dissentono da questa visione. Le giovani donne dai 25 ai 34 anni sono più propense a percepire la presenza di un sistema patriarcale, con il 56,8% che condivide questa opinione.

 

Il “dovere” di avere figli

 

 

fertilità incintaIl 56% delle donne afferma che l’interruzione volontaria di gravidanza riguarda esclusivamente la donna e il suo corpo. Le donne tra i 18 e i 34 anni rivendicano una totale autonomia di scelta in questo ambito, con oltre il 60% delle risposte.

Nonostante l’80% delle donne italiane sembri coinvolto dal desiderio di maternità, una su quattro non condivide questo desiderio. Le ragioni del mancato desiderio di figli variano, tra cui la mancanza di istinto materno (27,8%), la volontà di preservare la propria libertà (19,9%) e la scelta di dedicarsi al lavoro (14,2%).

 

 

 

Contro gli stereotipi e luoghi comuni

 

 

Le donne esprimono varie opinioni contro gli stereotipi e i luoghi comuni: il 48,2% ritiene difficili da vivere gli ambienti esclusivamente femminili, mentre il 39,5% crede che le prime ad essere maschiliste siano le donne stesse.

In modo sorprendente, il 44,9% delle donne sostiene la connessione tra ciclo mestruale e comportamenti lunatici.

 

Infine, esiste la solidarietà tra donne? Nel complesso, anche se non con una larga maggioranza, le donne sono fiduciose nell’esistenza di un’autentica solidarietà femminile (54,5%).

 

 

 

 

Fonte dati:  Rapporto Eurispes “Piacersi e piacere, il complesso rapporto delle donne con il proprio corpo”

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