Record centrato e traguardo tagliato. Arriva la quarta vittoria di fila al Barbera, ormai fortezza inespugnabile. Dopo Pisa, Cremonese e Modena i rosanero domano per 3-0 il Bari in una partita al dir poco perfetta. Il miglior Palermo mai visto finora. Il salto di qualità è avvenuto e, in attesa delle avversarie, sorride anche la classifica. Con 39 punti all’attivo, i siciliani al momento occupano il quarto posto, a due punti dal secondo gradino del podio. Ripensando all’ottima prestazione contro i galletti, sognare in grande non è poi così impossibile.
Il club di viale del Fante domina il campo e detta i tempi. I rosa occupano tutti gli spazi soffocando un Bari non pervenuto nel corso dei primi 45 minuti. La squadra di Marino resta congelata dalla bolgia del Barbera e dai suoi 23.392 tifosi. Il primo squillo lo regala fin da subito Ranocchia al terzo minuto su punizione. Sempre il neo-arrivo serve l’imbucata per Gomes, bravo a tagliare in area, e calciare su Brenno. La respinta del portiere biancorosso favorisce la testa di uno sfortunato Di Francesco la cui conclusione si stampa sul palo. Ancora l’ex Juventus non smette di sbalordire e imboccato da Insigne impegna ancora Brenno costretto a deviare in angolo. Ma ad andare più vicino al vantaggio sono i pugliesi, sfruttando al meglio l’unico accenno, dagli sviluppi di un dubbio corner. A salvare il risultato è Brunori che sulla linea nega la gioia del gol a Puscas.
La rete dei siciliani è nell’aria ma Di Francesco, a pochi passi dalla porta, svirgola in alto il pallone lontano dalla porta. Brenno si oppone alla conclusione del capitano, giunta dopo la cavalcata di Diakité e il fraseggio con Insigne, ma nulla può alla splendida conclusione al volo di Ranocchia bravo a sfruttare il campanile di Edjouma dopo il cross dal versante opposto di Lund e timbrare l’1-0.
Il classe 2001, al di là dell’eurogol, si è imposto per carattere e personalità, dimostrando tutte le sue caratteristiche da giocatore di alta categoria. Sulla carta pedina del terzetto in mezzo al campo, il neo-acquisto ha occupato per buona parte del match la zona della trequarti. Il profilo perfetto per le strategie di mister Corini che sembra aver finalmente trovato il suo collante tra reparti. Ottima sintonia dimostrata anche con i due esterni, oggi ancora sottotono. Dopo un momento di ripresa, il 2024 di Insigne e di Di Francesco è iniziato con un notevole passo indietro. Il primo distratto in fase difensiva, il secondo nervoso e a più tratti a rischio espulsione: sono stati gli unici veri nei in una partita impeccabile. Anche chi è atterrato da poco nel capoluogo siciliano ha lasciato una buona impressione. Con Diakité è evidente il cambio passo sulla fascia destra. L’ex Ternana è un diesel, tanta grinta e tanta fame, poco importa qualche imprecisione dettata dalla troppa foga e dall’entusiasmo dell’esordio. La via è quella giusta.
Al rientro dagli spogliatoi, il Palermo abbassa i ritmi e allenta la morsa sui galletti che ne approfittano subito ma come una fotocopia del primo Brunori salva sul colpo (questa volta) di Vicari. Al 66esimo la staffetta tra Insigne e Di Mariano prepara la rincorsa al raddoppio. Il numero 10 rosanero commette qualche sbavatura ma si fa subito perdonare vestendo i panni di assist man. Appena cinque minuti dopo si incarica di calciare la punizione che regalerà il 2-0. L’attaccante pesca in area Ceccaroni che dimenticato in marcatura da Dorval non perde occasione per punire gli ospiti e piazzare la sfera sotto la traversa, lì dove Brenno non può nulla.
Doppia sostituzione per Corini: fuori Ranocchia e Di Francesco, dentro Coulibaly e Vasic. Ma la musica non cambia e ancora una volta è Di Mariano a imboccare Segre per il 3-0. L’ariete rosanero non si ferma e si conferma goleador d’eccezione. Spazio nel finale anche per Soleri e Graves. Il Palermo gestisce con tranquillità e conferma la sua solidità in casa.