“Da diversi giorni, Giuseppe Alaimo, persona incensurata senza carichi pendenti, con l’aggravante di aver fatto parte della Dc, è sottoposto ad una gogna mediatica che ha già emesso sentenza con condanna. Il consigliere comunale di Canicattì, al momento, non è stato raggiunto da alcun avviso di garanzia e, malgrado ciò, ha deciso ugualmente di auto-sospendersi dal partito dopo aver letto le notizie giornalistiche”.
E’ quanto si legge in un post sul profilo Facebook della Dc, a firma del segretario siciliano del partito Stefano Cirillo. Viene anche pubblicata la foto dei carichi pendenti dell’ex presidente provinciale del partito. Il nome di Alaimo è emerso nell’ambito della maxi inchiesta Ianus, della Dda di Caltanissetta, che ha disarticolato, con 55 misure cautelari, i clan di Gela e Caltanissetta che avrebbero gestito vasti traffici illeciti di droga e armi. All’uomo, titolare di una concessionaria di auto, sarebbe contestata la detenzione ai fini di spaccio di droga con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa.
“La Dc al momento della nomina per trasparenza aveva chiesto e ricevuto da Giuseppe Alaimo i certificati dei carichi pendenti e casellario giudiziario dove non risultava e non risulta ad oggi nessuna variazione – aggiunge – Siamo e restiamo sempre dalla parte della legalità e della trasparenza, ma non cederemo a pregiudizi e discriminazioni”.