La notte scorsa a Catania, durante un controllo in una sala giochi del quartiere “a rischio” di San Cristoforo, alcuni residenti, tra cui numerose donne, hanno accerchiato, spintonato e aggredito a calci e pugni alcuni agenti di polizia che volevano bloccare un uomo che tentava di fuggire.
Il bilancio è stato di cinque poliziotti che hanno dovuto far ricorso alle cure del Pronto Soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro. E’ accaduto in via Stella Polare.
Gli agenti a quel punto per disperdere la folla hanno dovuto usare lo spray urticante e hanno dovuto far intervenire in loro auto i Carabinieri e l’Esercito. L’uomo che era fuggito è stato bloccato ed identificato.
Indagini sono in corso per risalire all’identità degli aggressori.
La denuncia del sindacato Siap
“In questa città non c’è nulla di tranquillo e i poliziotti sono sempre esposti a pericoli per fatti sicuramente non di rilevanza giudiziaria ma solo per un disagio sociale o peggio a causa di una parte di persone che si sentono in diritto di prevalere sull’ordine e la pacifica convivenza!”. Così in una nota il segretario del Siap di Catania Tommaso Vendemmia sull’aggressione ai danni di alcuni poliziotti.
“Una semplice chiamata al 112 Nue per ‘schiamazzi notturni’: questa – scrive il sindacato – è la richiesta del cittadino che nella nottata ha richiesto un intervento. Non si trattava di una banda di rapinatori o di un pericoloso latitante eppure i poliziotti delle volanti sono stati accerchiati, spintonati, insultati e aggrediti. Come purtroppo accade, diversi abitanti si riversano in strada per impedire l’identificazione di alcuni di questi ‘ragazzi’ una vera massa di persone che ha costretto l’invio dei rinforzi, si fa per dire. Infatti, con la mancanza di personale si è dovuti ricorrere anche ai carabinieri e all’Esercito. Eppure si contano cinque feriti tra i poliziotti, a cui va la nostra solidarietà e augurio di pronta guarigione e zero persone responsabili identificate o fermate”.
“Il Siap – conclude il sindacato – già da tempo in diverse note stampa ha espresso la carenza di personale, ormai divenuta cronica. A questa si aggiunge ormai la consolidata situazione giuridica che ha esautorato la polizia da ogni strumento normativo. In questo si inserisce l’impossibilità in questo Paese di avere le dotazioni necessarie per il nostro lavoro come: le body cam o le video registrazioni sui veicoli e si continua la politica del non fare, anzi di esercizio di controllo dei poliziotti (picchiatori) come ad esempio il numero nei caschi e altro ancora..”