L’avocado si afferma in Italia come uno dei superfood del 2025, per vari motivi. Benefici per la salute e per il suo richiamo simbolico al verde in primis, dal colore che rappresenta la speranza, la natura e le scelte consapevoli, è stato scelto tra i cibi più salutari e più richiesti, la superstar del carrello tricolore.
Si è appena concluso il Veganuary, il mese di gennaio, di ‘nuove tendenze‘, mese classificato come associato ai vegani dove uno degli elementi principi è l’avocado. Avocado e territorio, un’associazione che venti anni fa non esisteva, il frutto oggi riconosciuto come ‘figlio’ di questa terra, riconducibile al terreno della nostra Isola.
È riconosciuto essere il prodotto che fa registrare la maggiore crescita nel carrello della spesa degli italiani, si è piazzato al primo posto nell’ultima classifica dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy basata sui dati NielsenIQ che descrivono nel dettaglio le tendenze degli acquisti nella grande distribuzione organizzata.
L’avocado è uno dei prodotti preferiti dagli italiani, spesso criticato da chi predilige il consumo dei prodotti locali e anche per l’impatto ambientale legato ai tempi lungi del trasporto, alla modalità di conservazione e di maturazione dei frutti e alla produzione intensiva nei paesi d’origine lontani. Ma l’avocado è ormai diventato un prodotto locale.
Il clima siciliano è equiparabile a quello dei paesi tropicali? Quello che è certo è che il cambiamento climatico sta agevolando queste coltivazioni in quelle parti del territorio che sono strettamente vocate. Le piante tropicali temono il freddo come il caldo. Le alte temperature e la crisi idrica come quella che abbiamo vissuto, non giovano nemmeno a queste colture. Sicuramente però gli inverni miti attuali hanno facilitato in qualche modo l’adattamento e questo ne ha comportato una maggior crescita, tanto che cibi come questi non sono più rari sulle nostre tavole. ilSicilia.it aveva già sentito Andrea Passanisi (clicca qui), precursore del tropicale in Sicilia, un imprenditore che già all’età di 20 anni ha cominciato a “raccontare” questi splendidi frutti ancora poco conosciuti, è stato il primo in assoluto a creare una filiera ed un’identità tropicale legata al territorio siciliano. “Bisogna seguire la vocazione del territorio, questo è essenziale!”, aveva detto, fino poi a diventare un vero e proprio leader del settore.
Apprezzamento, curiosità e richiesta che cresce sempre di più negli anni, l’identità al frutto, al paniere tropicale, entra nel consumo quotidiano. La domanda non è più “cosa è questo frutto?” ma “dove lo posso acquistare?“, un frutto italiano, che si può trovare in Sicilia, si coltiva a Giarre, alle pendici dell’Etna, il territorio più storico, dove il tropicale nasce per la prima volta nel 1957.
In altre parole possiamo assolutamente dire che la coltivazione dell’avocado si è imposta in Sicilia. L’Etna e i suoi terreni caratterizzati dalla presenza della roccia lavica, dalle temperature semitropicali e dai venti marini, si è rivelata il terreno ideale per la coltivazione di avocado. I primi impianti si sono sviluppati in Sicilia negli anni ’80 e ’90 ma poi il mercato si è aperto ulteriormente e il boom di superfici dedicate che registriamo negli ultimi vent’anni è legato anche alla crescente richiesta da parte dei consumatori.
“L’aspetto essenziale non è piantare l’avocado, ma piantarlo in un territorio che è vocato. Giarre è il comune più piovoso del meridione e la combinazione terra, precipitazioni, umidità e microclima mite sono fondamentali per vedere una pianta che si sviluppi e soprattutto che produca“. Oltre a queste caratteristiche un passo importante è l’evoluzione della dieta mediterranea “su frutti che fanno bene“.
Non solo avocado, ma anche mango, passionfruit, papaya, lici, tutto ciò che la Sicilia sul ‘versante tropicale’ può coltivare, cercando di dare una strada, un’identità e una storia radicata.
La coltivazione locale in Italia ed Europa riduce drasticamente l’impronta di carbonio, evitando che il superfood debba fare il giro del mondo per arrivare sulle tavole dei consumatori. La filiera produttiva corta, con pochi passaggi produttivi, permette di ridurre al minimo i tempi per portare il frutto dai campi di produzione alla tavola dei consumatori. Produrre avocado in Sicilia significa valorizzare le risorse locali, ridurre gli sprechi e sostenere le economie territoriali, offrendo un prodotto fresco, tracciabile e rispettoso dell’ambiente. Si segue quindi l’andamento del mercato e l’evoluzione dei consumi, rispettando in toto la produzione interamente locale, a km zero.
Si è raggiunto, quindi, così un risultato eccezionale, produrre in Sicilia un cibo tipicamente tropicale, mantenendo le stesse caratteristiche organolettiche.
In questo contesto, l’avocado, il superfood del 2025, assume un ruolo particolare. Il frutto prodotto dall’azienda etnea è un prodotto fonte di grassi sani, vitamine essenziali (tra cui E, K e B), fibre prebiotiche e minerali come il potassio.
Con il Veganuary in pieno svolgimento, l’avocado si conferma un protagonista della rivoluzione alimentare del 2025.