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I problemi del passante ferroviario

Doveva aprire entro il 2024, la promessa non mantenuta sulla stazione Maredolce CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 19 Giugno 2025

Negli anni è diventata una struttura fantasma. Un periodo nel quale la politica si è presa più volte l’impegno di dare un senso ad un’opera pubblica costata decine di milioni di euro e mai utilizzata. Ma nonostante i fiumi di parole versati, la stazione Maredolce di Brancaccio non ha mai aperto i battenti. L’opera rientra nel pacchetto di fermate del passante ferroviario. Un’infrastruttura dal costo di oltre un miliardo di euro con la quale si puntava a potenziare i collegamenti fra le due estremità della provincia di Palermo. Ma ad oggi, dalle parti di piazza Norman Zarcone i treni non si fermano, sono solo di passaggio.

La stazione Maredolce resta una cattedrale nel deserto

Un peccato mortale. I lavori sull’infrastruttura furono completati nel 2016, senza che ci fosse una vera e propria inaugurazione. Inizialmente, la spiegazione fu che si attendeva la conclusione dei lavori alla stazione “Lolli”. Ma una volta giunto quel momento, dalle parti di Brancaccio il tanto desiderato taglio del nastro non si è mai concretizzato.

Nel frattempo, i ladri e i vandali hanno fatto il resto, danneggiando tutto quello che potevano. La speranza si era riaccesa a giugno 2024, quando dalla Regione si era registrato l’impegno di ridare nuova linfa alla stazione Maredolce entro la fine dell’anno. Ma purtroppo anche questo proposito è finito in un nulla di fatto. Anzi, in realtà, qualcosa si è mosso nei mesi successivi. A novembre 2024 infatti alcune maestranze incaricate da RFI hanno murato gli accessi alla fermata di Brancaccio. Ciò per impedire accessi indesiderati. Un quadro desolante approdato di lì a poco anche all’Assemblea Regione Siciliana, attraverso un’interrogazione presentata dal deputato regionale Adriano Varrica in commissione Territorio ed Ambiente.

Nel 2026 saranno trascorsi dieci anni dalla fine dei lavori

Purtroppo, nemmeno questo è bastato. Nel 2026 saranno trascorsi dieci anni da quella che doveva essere l’inaugurazione della struttura. Una triste ricorrenza, soprattutto per chi in II Circoscrizione attendeva di avere a disposizione un collegamento diretto sia verso le località balneari della provincia che verso l’aeroporto Falcone-Borsellino. Una data ricordata da Alberto Scalone, firmatario della petizione promossa dall’associazione “Palermo in Progress” che ha da poco valicato le mille adesioni. “Immaginiamo di comprare una nuova casa e per dieci anni non vi facciamo entrare nessuno. Questo è uno spreco di denaro. Qualcuno ha detto che aprire la stazione Maredolce non sarebbe conveniente. In realtà è l’esatto contrario. Sono stati impiegati soldi dei cittadini e qui non si è mai fermato un treno.  Ci sono state tante promesse. L’apertura è stata rinviata e posticipata più volte. L’anno prossimo saranno dieci anni da quando la struttura doveva essere inaugurata“.

Si attendono soluzioni

La soluzione definitiva ai problemi della stazione Maredolce è rappresentata dal completamento degli interventi relativi al passante ferroviario. Fatto che però richiederà tempo. Tanto per fare degli esempi, al momento si registrano cantieri nel tratto Ogliastrillo-Cefalù, dalle parti di vicolo Bernava, nonché alle fermate “Imera” e “Lazio”. Fatto per il quale è stato prospettato il ricorso ad alcune soluzioni di ripiego che potessero permetterà di aprire la fermata ferroviaria. Ma né la linea Cefalù Line né l’Agrigento Line sono state ritenute all’altezza. Logisticamente infatti, la fermata di Maredolce risulta troppo vicina alla Stazione Centrale e a metà strada rispetto alla fermata Roccella. Un vero problema che, di fatto, non dà certezze sul futuro dello snodo di Brancaccio. “Non bisogna far spegnere tutto nel silenzio – sottolinea Scalone -. Rinnoviamo il nostro appello alle istituzioni politiche. Ma soprattutto mi rivolgo ai cittadini, a cui chiedo di non dimenticarsi di tutti i siti abbandonati di questa città“.

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