“Professionisti nel far cadere i governi, pensavano di ripetere a Palermo l’esperienza romana”. E’ un giudizio durissimo quello espresso dal Segretario del Pd di Palermo, Rosario Filoramo. Nel bersaglio, Italia Viva e la crisi innescata a Palazzo delle Aquile.
Per Filoramo, gli esponenti renziani sarebbero fuggiti dalle proprie responsabilità per rifarsi una verginità dimenticando 4 anni di scelte condivise con l’Amministrazione targata Leoluca Orlando. “Inoltre – continua Filoramo – la relativa proposta di includere la Lega nella coalizione che guida la città è da rispedire al mittente. Il progetto della Lega è distante anni luce dai nostri valori e il PD è e rimane alternativo alla destra antieuropeista”.
In queste ore il Partito Democratico, che a Palazzo delle Aquile conta la presenza di due esponenti, torna protagonista del dibattito politico cittadino e si apre a due prospettive diverse. La prima, riguarda l’oggi. Per i democratici sarebbe finalmente arrivato un segnale di svolta da parte del Sindaco. “Oggi– dice il Segretario- è possibile un cambio di passo che porti a fine consiliatura. Nessun muro, ma una politica improntata al dialogo e all’accoglienza che riesca in tempi brevi a portare a casa risultati importanti. Cimitero, differenziata , opere pubbliche e interventi contro il dissesto idrogeologico senza lasciarsi sfuggire le opportunità del Recovery Fund”.
Sul domani, quindi rispetto alle prossime elezioni comunali del 2022, tutto si muove per creare un asse con le forze progressiste nello schema impostato a livello nazionale dal segretario Pd, Enrico Letta. Un ruolo importante dovranno svolgerlo il sindaco uscente, Leoluca Orlando che darà il suo contributo captando e ampliando le forze centriste. In secondo luogo, molto dipenderà dal nuovo Movimento Cinque Stelle che dovrebbe dare maggiori garanzie rispetto al passato, essendosi trasformato e istituzionalizzato nel tempo.
Per il resto, l’auspicio del Pd è che il Consiglio comunale, si dia da fare per attuare cambiamenti decisivi e che i nuovi assessori vengano scelti tra gli esponenti migliori della città. Nessun aumento della Tari, un nuovo Piano Triennale delle opere pubbliche e un Piano Regolatore soddisfacente. “Senza questi segnali dice Filoramo alle attuali condizioni, i palermitani verrebbero a cercare i consiglieri con i forconi“.
Quanto al Pd, Filoramo assicura che è “un partito unito: non ci sono i dem buoni e quelli cattivi, questo è un giochino da nulla. E sul possibile candidato a sindaco del centrosinistra dice: “Non abbiamo Maradona, ma siamo l’Atalanta. Come Pd offriremo due nomi alla coalizione, un uomo e una donna”.