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Una puntata scoppiettante la numero 154 di Bar Sicilia. E non poteva essere altrimenti, visto che l’ospite di Manlio Melluso, direttore responsabile de ilSicilia.it, e di Maurizio Scaglione, direttore editoriale, è il sindaco di Linosa e Lampedusa Totò Martello, che inizia subito con un primo bilancio del suo mandato: “Abbiamo trovato Lampedusa ingessata e ferma: non riuscivano addirittura a spendere i milioni che erano stati messi a disposizione dal governo nazionale. Noi stiamo sbloccando tutto e abbiamo mandato in gara d’appalto qualcosa come 20 milioni di opere pubbliche che dobbiamo realizzare nell’arco di quest’anno“, ha affermato.
Il sindaco Martello parla anche della possibilità di rendere le isole minori ‘Covid free’, e stuzzicato sulla posizione del presidente della regione Emilia Romagna Bonaccini, che si è espresso in maniera fortemente scettica, amplia il ragionamento: “Il problema è molto più serio di quello che può sembrare – dice – perché non è solo Bonaccini“, che fa capire che “non c’è bisogno di rendere le isole minori covid free. Qui c’è un problema politico serio, che parte di un disegno ancora più preciso e orientato, con il Nord che odia ancora oggi Il Sud, e tutta l’operazione che il governo sta facendo è orientata verso il Nord“. E il Sud? “fondamentalmente scompare dalla geografia della politica italiana. Il problema fondamentale è che tutte le materie, a partire dal Recovery Fund, sono orientate contro al Sud“, con “il silenzio assordante che viene da parte dei Presidenti delle Regioni del Sud e della politica del Sud che non si schiera per contrastare questo spostamento massiccio delle risorse verso il Nord“.
Dopo una presa di posizione così decisa non poteva mancare una domanda sulle voci che, all’atto della nomina dei sottosegretari, vedevano Martello tra i possibili componenti dell’esecutivo Draghi, idea lanciata tra gli altri anche da Vladimiro Crisafulli proprio dagli studi di Bar Sicilia: “Si trattava di portare una rappresentanza della Sicilia e delle isole minori al governo nazionale, considerato che Il Sud e, appunto, le isole minori erano state completamente cancellate da questo governo: un riscatto del Meridione di fronte alla politica nazionale“, ha detto Martello, che ricorda: “L’ultimo che parlava di Meridione e di Sud è stato Emanuele Macaluso“.
Una questione che passa secondo Martello da una miopia di fondo: “Il problema fondamentale è che non c’è la consapevolezza, da noi, di quale partita si sta giocando. Cioè, non c’è neanche una strategia politica che ci metta nelle condizioni di poter rilanciare la Sicilia. Non basta dire noi vogliamo il Ponte: il Ponte si deve fare, ok, ma quando mancano i servizi essenziali, quando non abbiamo le strade, le fognature ancora oggi… Ci sono ancora tante lacune che riguardano i comuni del Sud a causa delle quali non siamo nelle stesse condizioni di quelli del Nord“.
Uno dei problemi con il quale Martello ha dovuto fare i conti nel territorio che amministra è la mancanza di tamponi per la diagnosi del coronavirus, ma il primo cittadino di Lampedusa e Linosa estende il ragionamento a tutte le lacune del sistema: “La risposta che ci diamo è quella di denunciare sempre alla Procura della Repubblica anche, se non possiamo pretendere che le procure risolvano i problemi della politica. Poi il problema è semplice, bisogna cercare di svegliare il Palazzo, per esempio quello dell’Assemblea regionale”.
Passando a commentare i movimenti interni alle coalizioni e le ‘grandi manovre’ di Palazzo, appunto, Martello punta il dito contro i mali della politica siciliana: “Bisogna raccogliere le persone di buona volontà, dagli operai agli imprenditori, e cercare di fare un progetto che riguardi il risveglio della Sicilia e vedere quali sono i partiti che si aggregano, perché ora le défaillance su alcuni argomenti strategici sono tante. Quello che succede all’Ars non lo segue più nessuno, non c’è più contatto con la realtà. I deputati dell’Ars non hanno nessuna strategia che riguarda la politica siciliana, non trattano gli argomenti fondamentali della Sicilia“, afferma il sindaco.
A questo punto Martello commenta la questione che riguarda i migranti a Lampedusa e rivendica l’efficacia della gestione dell’amministrazione comunale in sinergia con il Ministro dell’Interno: “Devo dire che con il ministro Lamorgese siamo riusciti in periodo di pandemia a creare un sistema sicuro, fino a quando parliamo di determinati i numeri, nel senso che a Lampedusa nessun migrante è a contatto fisico con gli abitanti di Lampedusa: perché si arriva sul molo Favaloro e si porta all’interno dell’hotspot, viene riconosciuto, gli viene fatto il tampone, viene isolato chi è positivo e poi viene trasferito immediatamente sulle navi quarantena. Non si può dire che c’è, come si dice, un contatto fisico con la popolazione di Lampedusa e che la causa del covid risale al contatto con i migranti, anche se qualcuno sui social, ogni volta che sente dire questa frase, mi fa le minacce di morte“.
Infine un passaggio Martello lo dedica all’emergenza ambientale che riguarda le carcasse delle ‘carrette del mare’ abbandonate: “Il governo regionale della Protezione civile regionale hanno approvato lo stato di emergenza, però per essere ratificato c’è bisogno della trasmissione alla Protezione Civile Nazionale: ebbene la Protezione Civile Nazionale non ha autorizzato lo stato di emergenza perché in ufficio delle dogane“. I motivi? Secondo Martello “strafottenza, incompetenza e menefreghismo“, ma anche “arroganza di non cedere ad altri il lavoro per non perdere il trofeo“.