Il futuro dei lavoratori Almaviva a Palermo è sempre più incerto, con le posizioni di azienda e sindacati che si fanno più distanti nonostante l’apertura del tavolo ministeriale a Roma lo scorso 8 gennaio. Le parti si sono incontrate, ma il vertice si è risolto con un nulla di fatto. In seguito alla riduzione dei volumi, anche in relazione all’annuncio di alcuni committenti come Sky di non voler rinnovare la commessa per il call center, l’azienda intende ricorrere agli ammortizzatori sociali, ma le organizzazioni dei lavoratori hanno risposto picche.
All’orizzonte, dunque, si addensano le nubi: “Pur comprendendo le motivazioni che la muovono – si legge in una nota di Almaviva Contact –, l’odierna posizione di difficoltà rappresentata dalle organizzazioni sindacali ad attivare nel medio periodo un percorso sostenuto da specifici ammortizzatori sociali necessari a fronteggiare la gravissima realtà degli esuberi strutturali, percorso indirizzato al Tavolo istituzionale riunito negli ultimi mesi, in assenza di strumenti diversi, rende allo stato impercorribili soluzioni alternative alla ristrutturazione del centro“.
Dal canto loro, le segreterie territoriali e le Rsu reputano insostenibili le ricadute sulla prosecuzione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali a partire dal 1 Aprile e chiedono che le ricadute siano condivise in ambito nazionale e spalmate equamente su tutti i lavoratori dell’azienda.
Ma le rimostranze non si fermano qui: “Risulta inaccettabile sottoporre i lavoratori a tali perdite economiche e contestualmente rilevare sui siti web internazionali la ricerca di personale da destinare alle attività di Sky in Albania – affermano i sindacati in una nota congiunta –, lavoro che fino a pochi giorni fa veniva assicurato al sito Palermitano di Almaviva“.
Per Giuseppe Tumminia, Segretario Territoriale Uilcom Uil, “la soluzione esclusiva di utilizzare ammortizzatori sociali con ricadute maggiori di quelle attuali ha reso impossibile la condivisione di qualsiasi accordo. Sul lavoro spostato da Sky in Albania non c’è nessun segnale di recupero delle attività, di un’azienda che si appresta a proporre agli italiani anche i servizi per la telefonia. Il Governo – afferma il sindacalista – deve intervenire a difesa dei livelli occupazionali e manifestare un po’ di coraggio nel correggere dal punto di vista legislativo tutte quelle cose che non stanno funzionando e che il sindacato ha ampiamente rappresentato in questi mesi di trattativa“.
Insomma, sembra che azienda e sindacati debbano lavorare ancora molto per trovare la quadra. Intanto, le sigle e il collegio Rsu si riuniranno lunedì per decidere le iniziative di lotta da intraprendere con il coinvolgimento di tutti i lavoratori.