“E’ inaccettabile che la funivia di Taormina, quando siamo ormai a metà giugno, rimanga aperta soltanto dalle 8 del mattino alle ore 14. Chiediamo che venga prolungato al più presto l’orario di servizio, altrimenti così diventa difficile ripartire dopo il lockdown e rilanciare il turismo e l’economia della città”. Lo afferma il presidente de “La Voce del Mare”, Giovanni Aucello, che a nome del comitato di residenti lancia un appello al liquidatore dell’Azienda Servizi Municipalizzati, Antonio Fiumefreddo, affinché venga rivisto in tempi stretti l’orario di operatività dell’impianto turistico su fune che collega Taormina centro con la zona litoranea (all’altezza di Mazzarò e della vicina Isolabella). La funivia, che era stata chiusa a marzo per via dell’emergenza Covid19, ricordiamo, è stata riaperta il 23 maggio scorso, alla presenza nella circostanza anche dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone.
“Non siamo interessati a fare polemica e meno che mai in un momento del genere – afferma Aucello – ma una critica costruttiva va fatta: la funivia, che ha già subito una netta riduzione del numero di passeggeri dai precedenti 12 a 4 a cabina per via delle misure anti-Covid, non può più chiudere alle ore 14. Se davvero si intende dare un’immagine diversa di Taormina, dando l’idea di una ripartenza, non può essere questo il messaggio incoraggiante e non può essere questo un segnale positivo verso il turista. Un solo turno di servizio alla funivia di Taormina non va bene: è un servizio che viene garantito al turista ed è un danno per i tanti operatori economici della zona di Mazzarò e Isolabella che vogliono tornare a lavorare. All’inizio poteva anche avere senso una misura sperimentale, ma l’inaugurazione e la conseguente riapertura del 23 maggio scorso è avvenuta quando ancora non erano consentiti i movimenti tra le regioni italiane. Adesso che in Italia è ripresa la libera circolazione tra tutte le regioni e che anche le frontiere con l’estero si stanno riaprendo, bisogna prenderne atto e modificare l’orario”.
“Si dirà che non ci sono soldi in cassa per i danni economici avuti da Asm per l’emergenza sanitaria – continua Aucello -. Ma la funivia non è un servizio ludico, è un impianto
di pubblica utilità, fondamentale per il turismo di Taormina. Se a giugno e luglio si avrà una perdita negli incassi, si potrà recuperare più avanti. I conti della funivia si fanno a fine anno. L’anno scorso la funivia ha avuto Un milione di passaggi in cabina e c’è stato un incasso importante. L’attuale orario non è idoneo quando siamo ormai a metà giugno. E’ anche vero che non si può dare tutta la colpa al liquidatore: dov’è la politica? E’ assente e disinteressata all’argomento. Quella somma di Un milione e 700 mila euro dovuta dal Comune di Taormina ad Asm nell’ambito del dare-avere, va trasferita all’azienda. Si potrebbe così porre fine alla cassa integrazione per i lavoratori, che ci tengono all’azienda e mostrano un impegno esemplare. L’Amministrazione di Taormina dovrebbe garantire ad Asm le risorse che spettano alla municipalizzata. Auspichiamo una svolta, altrimenti non si potrà parlare di ripartenza mentre si rimane ancorati al nulla”.