Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018 – vittima di un gravissimo attentato mafioso nel maggio 2016 – rinuncia alla candidatura alle europee nel Partito Democratico. Per il suo impegno civile e la sua lotta alla mafia Andrea Camilleri lo ha definito “un eroe dei nostri tempi” e il presidente della repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito dell’onoreficenza di Ufficiale al merito della Repubblica italiana. Tra i molteplici premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali , il “Financial Times”, nel novembre 2018, dedica alla lotta alla mafia e alla storia di Antoci la prima pagina e la copertina del magazine allegato.
Di Antoci, nelle scorse settimane, si era insistentemente parlato come probabile capolista nei collegi del Sud o delle isole considerandola, da più parti, come una candidatura forte sia sul piano del voto d’opinione sia perché legata e voluta da tanti soggetti autorevoli del Pd anche in altre regioni fuori dalla Sicilia. Ma il suo silenzio in proposito lasciava già presagire la decisione presa.
“Il mio impegno antimafia continuerà senza sosta e senza indugio – dichiara Giuseppe Antoci – improntando, insieme alle migliori intelligenze antimafia del Paese, una forte azione di riattivazione di tutti quei circuiti territoriali e associativi che possano rendere la lotta alle mafie non una vicenda riservata ad alcuni, ma un progetto sociale e culturale condiviso e aperto che coinvolga le tante persone per bene che ogni giorno, facendo il loro dovere, fanno della legalità un’azione quotidiana di promozione dei diritti e di uno sviluppo realmente sostenibile.
Devo però, in questo momento, salvaguardare la serenità mia e della mia famiglia – continua Antoci – e soprattutto oggi che, con l’applicazione della norma e del protocollo di legalità e grazie a magistratura e forze dell’ordine, si stanno eseguendo decine di operazioni di servizio con relativi arresti e sequestri, il mio spostamento all’estero provocherebbe una forte diminuzione delle mie condizioni di sicurezza considerato che, come sembra, il regime di tutele in atto applicatomi in Italia non verrebbe integralmente replicato all’estero. È per tale motivo ed anche per il lavoro che sto portando avanti in Italia, che ho deciso di non candidarmi alle elezioni europee del prossimo maggio.
Ringrazio di cuore Nicola Zingaretti per la stima che mi ha sempre dimostrato e per il suo desiderio di vedermi candidato nelle liste del Pd, sono certo che il suo percorso di rinnovamento del Partito Democratico porterà presto grandi soddisfazioni ” – conclude Antoci.