Riunione di dirigenti politici, amministratori, consiglieri comunali, ex sindaci ed ex assessori del collegio di Sciacca, vicini alle posizioni di Nuccio Cusumano. “Un intenso ed efficace confronto sulla riorganizzazione politica nel territorio, a partire da Sciacca, ed in questo senso, nelle prossime settimane, analoghe iniziative verranno fatte negli altri collegi provinciali, con il chiaro obiettivo di consolidare una comunità di uomini e donne protesa a tornare protagonista in un tempo politico che in Sicilia presenta non poche criticità e parecchia confusione, a fronte della diffusa esigenza di un nuovo inizio.”
“In ragione di ciò chiare alleanze politiche, costruite su basi programmatiche condivise, senza il ricorso inquietante e paralizzante a “contratti” di comodo, del tipo di quelli che hanno compromesso il migliore inizio della legislatura nazionale, del cosiddetto cambiamento, sono la sfida alta per un ritorno alla migliore politica”.
“In questa ottica si colloca l’idea maturata di una Associazione politica sociale e culturale insieme che aiuti l’area di riferimento, verso un serio percorso di elaborazione di nuove idee e proposte con una ampia aggregazione di soggetti interessati a far partire una fase autenticamente costituente, partendo dai Comuni. Dentro questo itinerario “Sciacca Democratica“, con la sua classe dirigente, i consiglieri comunali, gli assessori e i tantissimi aderenti, rappresenta il seme di questa ripartenza, con il chiaro obiettivo di aprire a quanti vogliono, anche provenendo da esperienze politiche diverse, a volte distinte o distanti, condividere una idea nuova di comunità politica e sociale rimuovendo la logica del carrierismo sfrenato e dell ‘adesione di comodo che è l’ esatto contrario di un percorso meritocratico e di un impegno generoso per il raggiungimento degli obiettivi che sono la ragione fondativa della Associazione stessa”.
“Parte da questo orizzonte chiaro e concreto la rotta di questa zattera felice che nella prima decade di maggio avrà un logo e un nome, uno statuto e un coordinamento regionale. Si parte da Sciacca e la Sicilia sarà il nostro campo da arare e coltivare”.