Il Comune di Taormina potrebbe mettere in atto un’azione di forza nei confronti della Regione per i proventi del Teatro Antico. Il tentativo è quello di recuperare i quasi 6 milioni di euro che non vengono più versati da Palermo nel forziere di Palazzo dei Giurati ormai dal secondo semestre del 2014.
Da allora la Perla dello Ionio segnala mancati versamenti del 30% dei biglietti d’ingresso al Teatro Antico ed anche ad Isola Bella e Villa Caronia. Somme in servizi e forniture per tutti i monumenti e i siti archeologici che dovrebbero rimpinguare il bilancio comunale edessere riutilizzate per interventi nel campo dei beni culturali del territorio. Tuttavia dei proventi del Teatro Antico a Taormina si sono ormai perse le tracce da quasi quattro anni.
Ecco perché adesso la casa municipale, nel sollecitare il versamento dei proventi da parte dell’Assessorato ai Beni Culturali, valuta l’opportunità – in caso di risposta negativa – di procedere ad un’azione stragiudiziale ma al vaglio c’è anche un’altra idea.
L’Amministrazione valuta l’opportunità di un clamoroso pignoramento che potrebbe essere attuato nei confronti della Regione e che interesserebbe Palazzo Ciampoli, lo storico edificio del 1412 ristrutturato qualche anno fa dalla Regione, che è proprietaria del bene e che proprio lo scorso autunno ha affidato la gestione del sito al Comune di Taormina tramite apposita convenzione.
Si tratta, in ogni caso, di una situazione paradossale se si considera che il Teatro Antico è il monumento più visitato e soprattutto primo per incassi dell’intera Sicilia.
Solo nell’ultimo anno ha avuto 809.905 visitatori (di cui 640.645 paganti). Stando alle stime degli uffici comunali la somma complessiva che la Regione dovrebbe versare al Comune di Taormina ammonta a 5 milioni 770 mila euro. L’Amministrazione sollecita l’attuazione della legge regionale 10/1999 che stabilisce che “il 30% dei proventi derivanti della vendita dei biglietti d’ingresso è destinato al Comune”. Dal luglio 2014, a seguito delle disposizioni dell’allora Governo Crocetta, il Parco di Naxos-Taormina si è trovato a dover versare il 30% degli introiti direttamente alla Regione e ciò ha complicato ancor di più la vicenda.
Il totale vantato da Taormina è così ripartito: 706.117,20 euro per il secondo semestre del 2014, 1.401.368,70 euro per il 2015; 1.745.345,31 per il 2016; 1.917.801,60 per il 2017. A queste cifre si aggiungerebbero quelle dei primi mesi del 2018, portando l’ammontare complessivo a circa 6 milioni.