Tornano di moda i vecchi campanilismi tra Taormina e Giardini Naxos. Oltre le dichiarazioni di rito che spesso preannunciano la volontà delle parti di fare sistema e muoversi in sinergia, i primi mesi dell’anno sembrano invece portare in una direzione opposta.
Il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, ha già comunicato che la futura stazione ferroviaria prevista nell’ambito del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo non si chiamerà più come l’attuale stazione di Villagonia, ovvero Taormina-Giardini, ma più semplicemente “Taormina-Madonnina” (in quanto localizzata nel piazzale della Madonnina, nel territorio della Perla dello Ionio). Lo stesso vale per l’area che sostituirà l’attuale stazione Alcantara, che si trova attualmente in pratica tra i due Comuni di Taormina e Giardini Naxos e che si chiamerà “Taormina Sud”.
Per tutta risposta il Comune di Giardini Naxos, a sua volta, ha accantonato il proposito di chiamare il futuro porto di Schisò, quando sarà stato ristrutturato, “Marina di Taormina-Naxos”. Il porto di Giardini, al cui riguardo si attende oltretutto l’avvio delle relative opere da tempo assegnate in conferenza dei servizi alla Tecnis, si chiamerà soltanto con il nome della località in cui si trova, non ci sarà la dicitura comprensoriale in precedenza ipotizzata e proposta dal Comune. Il dietrofront naxiota è maturato in silenzio e non ha giovato di certo la posizione assunta da Taormina sulla stazione ferroviaria prevista da Rfi per il cantiere che dovrebbe partire nel 2020.
Si naviga a vista, in entrambi i casi da soli e anche se non ci sono la verve polemica o le schermaglie di un tempo, nei fatti non si arriva a quella collaborazione che farebbe bene ai vari centri abitati della zona. A rendere perfettamente l’idea, d’altronde, sullo scollamento sostanziale in atto tra le due località che insieme costituiscono nei numeri il primo polo turistico siciliano, è anche la presa di posizione di Orlando Russo, sindaco di Castelmola, borgo che si trova a monte di Taormina e che confina pure con la vicina Naxos.
“E’ inconcepibile che l’Unione dei Comuni Taormina-Naxos, oggi porta il nome di Taormina, come è giusto e doveroso che sia – afferma Russo – ma in un contesto nel quale invece dal punto di vista formale loro non ci sono perché non fanno nemmeno parte dell’Unione dei Comuni. Taormina dovrebbe essere la località trainante del nostro comprensorio ma non ha aderito sino a questo momento all’Unione dei Comuni che porta il suo nome. Paradossale ma vero”.
“Ci auguriamo – aggiunge Russo – che la capitale del turismo siciliano, dove si voterà tra due mesi, al più presto, in questo o nella prossima legislatura decida di entrare nell’Unione dei Comuni e che su questa e altre situazioni ci possa essere una convergenza strategica tra tutte le città del comprensorio, tra Giardini, Taormina, Castelmola e Letojanni. L’unione fa la forza, non è più tempo di campanilismi”.