Il murale che raffigura Franco Scaldati con la sua citazione, “Unni va u focu quannu s’astuta?“, realizzato all’interno dell’Università degli Studi di Palermo, vuole ancora testimoniare il malcontento dei palermitani per il trasferimento dell’archivio del “poeta sarto” a Venezia.
La dichiarazione rilasciata dal sindaco Orlando in merito al trasferimento dell’archivio di Franco Scaldati alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia ha continuato a nutrire il malcontento che, da giorni, accompagna la vicenda, con il coro di insoddisfazione che si è sollevato tra artisti e cittadini.
Ai nostri microfoni, infatti, il sindaco ha testualmente detto: “Franco Scaldati era espressione delle nostre radici ma aveva il diritto che qualcuno gli mettesse le ali. Andare alla Fondazione Cini è un modo per mettere le ali alle nostre radici“.
“Un patrimonio culturale inestimabile ha abbandonato Palermo. In questi sette anni le istituzioni non hanno fatto nulla per valorizzare la sua eredità e adesso gioiscono del trasferimento dell’intero archivio a Venezia. Scaldati è simbolo della Sicilia, della nostra identità. Abbiamo deciso di omaggiarlo realizzando un murale a lui dedicato. Così la sua presenza in città sarà indelebile” – dichiara in una nota stampa Tiziana Albanese -. “Il murale è un omaggio e allo stesso tempo una protesta contro il sindaco di Palermo, l’assessore alla cultura del Comune, il Presidente della Regione e l’assessore Samonà“.