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Accorinti si ricandida: “Ho portato 300 milioni a Messina, giudicate i fatti”

martedì 9 Gennaio 2018

“Giudicatemi dai fatti e non dalle chiacchiere”. E’ il mantra col quale Renato Accorinti ha lanciato ufficialmente la sfida della sua ricandidatura a sindaco di Messina. Il sindaco “Free Tibet” aveva già annunciato da tempo la sua intenzione di correre nuovamente per il governo della Città dello Stretto e l’aveva anche riconfermata durante la conferenza di fine anno a Palazzo Zanca e adesso è arrivato un video nel quale il primo cittadino ha comunicato la sua volontà di presentarsi all’appuntamento con le elezioni amministrative della prossima primavera. In cinque minuti e 23 secondi, sul suo profilo Facebook, Accorinti ha raccontato la “sua” Messina di questi cinque anni, quella che l’ha votato il 24 giugno 2013 e quella che cinque anni dopo lo stesso Accorinti ritiene di riconsegnare agli elettori adesso al traguardo (o quasi) della legislatura.

“Abbiamo cambiato modo di fare la politica nella nostra città, oggi al servizio di tutti i cittadini. Questo cambiamento deve andare avanti, ma solo se lo volete voi”, afferma Accorinti aggiungendo: “Giudicatemi dai fatti e non dalle chiacchiere. Vi chiedo di documentarvi su quello che abbiamo fatto. Siate molto rigorosi, ma solo su quello che noi abbiamo trovato e quello che abbiamo realizzato. Condividete il mio messaggio. Abbiamo cercato di lavorare su ogni settore, vi prego di documentarvi su quello che abbiamo fatto – dichiara ancora Accorinti nel video – metteremo online tutti i risultati che abbiamo portato a termine, quindi potrete consultarli”.

“Abbiamo messo mano alle Partecipate che erano completamente distrutte e con i lavoratori che non prendevano più lo stipendio. C’erano 14 autobus dell’Atm in città e la gente doveva andare al lavoro con la propria auto. Oggi ci sono quasi 100 autobus per il trasporto pubblico in città e tra poco ne arriveranno altri, con il tram che passerà ogni 6 minuti. Voglio essere giudicato da quello da cui sono partito e dai risultati di questi cinque anni. Anche su Messinambiente si partiva da 100 milioni di euro di debito e adesso siamo ad una transazione da 30 milioni. Togliere 70 milioni da questa partecipata non era affatto uno scherzo. Il Porto di Tremestieri sta per partire, i lavori sono vicini e i tir non saranno più in città. E poi la messa in sicurezza del territorio, affinché non si ripetano mai più i fatti tragici di Giampilieri: 11 cantieri sono pronti a partire per i torrenti, ed altri 25 sono stati validati. Nessuno ha portato così tanti soldi in Sicilia e realizzato un numero talmente enorme di progetti. Sono arrivati in generale oltre 300 milioni di euro che significano anche lavoro”.

Al tramonto di una legislatura travagliata in cui ha rischiato anche la sfiducia, Accorinti non lascia e prova a raddoppiare. Battezza così il nuovo anno con l’annuncio della sua ricandidatura e prova a ribaltare le previsioni e i sondaggi che gli danno, in realtà, poche chance di riconferma e non credono ad un altro exploit come quello del 2013. Il primo inquilino di Palazzo Zanca è atteso al varco impervio di una “mission impossible”  e la strategia che molto probabilmente intende mettere in campo per convincere i messinesi che ad oggi non lo confermerebbero sembra quella di una campagna elettorale social. Accorinti vuole giocare una partita politica impostata sul tentativo di un rapporto diretto con i cittadini e sull’impatto mediatico che, in un verso o nell’altro, avrà poi la diffusione online dei risultati di questi cinque anni. Anche se il giudizio ineludibile, quello realmente decisivo, lo darà sempre e comunque il marciapiede: la valutazione cioè che i messinesi faranno sulla base della qualità di quanto si può vedere, constatare e toccare con mano ogni giorno tra le strade della città.

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