Gli host siciliani guardano con ottimismo all’estate 2025, nonostante le difficoltà legate all’inflazione e all’aumento degli oneri normativi. È quanto emerge da un nuovo sondaggio condotto dalla piattaforma di prenotazione di case e appartamenti vacanza Holidu, che ha intervistato 70 proprietari dell’isola per analizzare aspettative, criticità e tendenze del settore.
Tra attese di crescita e nuove regole, il mercato extralberghiero siciliano si riorganizza.

Accanto ai dati incoraggianti sulle prenotazioni, emergono anche elementi di preoccupazione legati all’inflazione, all’aumento degli oneri normativi e al problema dell’abusivismo diffuso.
Il 2025 è, infatti, l’anno in cui entra pienamente in vigore il nuovo impianto normativo regionale e nazionale che disciplina le locazioni brevi, con impatti significativi sull’intero comparto.
I dati HOLIDU: prenotazioni in crescita, ma prezzi sotto controllo
Secondo il sondaggio Holidu, l’86% degli host siciliani si aspetta un aumento delle prenotazioni nel 2025. Si tratta di un salto importante rispetto al 50% che si era dichiarato soddisfatto dei risultati ottenuti nel 2024. Tuttavia, l’aumento dei prezzi è contenuto: solo il 41% ha aumentato o prevede di aumentare le tariffe, e nella maggior parte dei casi l’incremento non supera il 10%.
Tra le cause principali, l’inflazione (59%), l’adeguamento ai prezzi di mercato (32%) e i maggiori costi derivanti dalla conformità alle nuove norme (32%).
Cambia anche il comportamento dei viaggiatori. Il 46% degli host segnala un aumento delle prenotazioni anticipate, mentre il 23% nota un incremento del last-minute. Il 51% rileva soggiorni più brevi, e oltre tre host su quattro sottolineano una crescente sensibilità al prezzo.
Le richieste di sconti sono in aumento (21%), mentre solo il 9% degli ospiti accetta i rincari senza protestare.
Le famiglie con bambini (66%) e le coppie (60%) restano il target principale. Cresce però l’interesse verso i viaggiatori digitali (13%) e le vacanze con animali domestici (19%). Il 20% degli host segnala una maggiore attenzione alla sostenibilità.
Il nuovo quadro normativo regionale

A partire dal 2025, la Sicilia ha introdotto un impianto regolatorio più stringente sulle locazioni turistiche. Il decreto attuativo n. 2104 del 25 giugno 2025 completa la legge regionale n. 6/2025, approvata a febbraio e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Il provvedimento impone requisiti strutturali minimi per le case vacanza, obblighi di classificazione, presentazione della SCIA, possesso di PEC, assicurazioni obbligatorie, registrazione su portali istituzionali, e perfino limitazioni sul check-in automatizzato. Gli host devono ora garantire la piena conformità alla disciplina, pena sanzioni amministrative e l’esclusione dalle piattaforme.

Queste regole, secondo Holidu, pesano in modo significativo sull’operatività quotidiana: il 64% degli host dichiara di risentire già dell’impatto normativo, il 79% segnala un aumento degli adempimenti burocratici, mentre il 48% lamenta un aggravio della burocrazia. Il 27% teme la riduzione dei redditi da locazione e il 21% si dice preoccupato di perdere una fonte di sostentamento.
Come sottolinea Giorgia Gallazzi, Responsabile Italia ed Est Mediterraneo di Holidu: “Le case vacanza restano un’opportunità importante per host ed economie locali. Nonostante le sfide, la maggior parte degli host prevede stabilità o crescita. Il loro ottimismo dimostra la resilienza del settore e l’importanza del supporto locale, della tecnologia e della consulenza professionale”.
Metodologia sondaggio holidu
Il sondaggio è stato condotto tra l’11 e il 24 febbraio 2025 su un campione di 70 host siciliani, tutti proprietari privati. I dati relativi ai prezzi sono stati estratti dal database interno di Holidu in data 8 gennaio 2025 e si riferiscono a soggiorni per 2–8 persone nel periodo tra il 15 giugno e il 15 settembre 2025. I valori anomali sono stati esclusi utilizzando la media aritmetica. Holidu gestisce circa 50.000 case vacanza in Europa e accoglie ogni anno oltre 100 milioni di visitatori.
Il codice CIN e il ruolo delle piattaforme
In Sicilia, secondo i dati ufficiali della Banca Dati delle Strutture Ricettive del Ministero del Turismo, circa il 20% delle strutture risulta ancora privo del codice identificativo nazionale (CIN), un dato che solleva preoccupazioni sul fronte dell’evasione e della concorrenza sleale. Le zone con maggiore incidenza di irregolarità risultano Palermo, Siracusa e San Vito Lo Capo, nonostante l’attivazione di controlli incrociati da parte della Regione e delle forze dell’ordine.
Il sistema regionale dei dati: il nuovo Osservatorio Turistico
Gli host devono registrare i flussi giornalieri e aggiornare in tempo reale le disponibilità, utilizzando i PMS (Property Management Systems) certificati.
Questa infrastruttura permette un controllo più puntuale dei dati, ma impone anche nuove procedure per gli host, che devono adeguare i propri sistemi informatici e gestionali. L’obiettivo è creare una banca dati trasparente, utile sia alla pianificazione turistica pubblica, sia alla lotta all’evasione.
La dimensione del mercato siciliano degli affitti brevi
In Sicilia, secondo i dati elaborati da Travelnostop, le strutture dedicate agli affitti brevi sono circa 40.421, a fronte di circa 50.000 strutture ricettive complessive. La concentrazione maggiore si registra nelle province di Palermo, Trapani, Catania e Siracusa.
A livello europeo i dati Eurostat mostrano una crescita continua: nel 2024 le prenotazioni OTA (Online Travel Agencies) sono aumentate del 18% rispetto all’anno precedente, con un +30% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.
La Sicilia segue questa tendenza con una forte ripresa estiva, nonostante un leggero calo delle prenotazioni invernali, rilevato dalla FIAIP, legato alla stagionalità e alla cautela degli host nei mesi a bassa redditività.
Il nodo dell’abusivismo
Il problema dell’abusivismo rimane una delle principali criticità. Secondo le stime fornite dalla Banca Dati delle Strutture Ricettive del Ministero del Turismo, circa una struttura su cinque in Sicilia opera senza regolare registrazione, spesso sfuggendo ai controlli grazie all’offerta su circuiti non ufficiali o tramite canali informali.
Le istituzioni regionali hanno avviato una campagna di verifiche e ispezioni, soprattutto nei comuni a maggiore vocazione turistica. Tuttavia, la mancanza di personale e le difficoltà di incrocio dei dati continuano a limitare l’efficacia degli interventi.
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2928 del 18 aprile 2025, ha inoltre stabilito che i Comuni non possono imporre divieti generali alle locazioni turistiche effettuate da privati, chiarendo che la SCIA non è obbligatoria per questa tipologia di attività. La sentenza ha avuto un impatto diretto su alcuni comuni siciliani che stavano valutando restrizioni locali più severe.
L’estate 2025 rappresenta per il comparto degli affitti brevi siciliani un banco di prova cruciale. Da un lato, la crescita delle prenotazioni e l’ottimismo degli host dimostrano la vitalità del settore e la capacità di adattamento. Dall’altro, l’inasprimento normativo, l’aumento della pressione fiscale e i rischi connessi all’abusivismo pongono problemi rilevanti, soprattutto per i piccoli proprietari.
Il futuro del turismo extralberghiero in Sicilia dipenderà dalla capacità di conciliare sviluppo economico, legalità e sostenibilità. La posta in gioco è alta: non solo per gli operatori, ma per l’intero tessuto economico e sociale dell’isola.