La Sicilia rischia sempre più l’isolamento, almeno quello aereo. La decisione di Alitalia infatti di tagliare i voli da e verso Trapani per Milano e Roma di fatto rischia di cancellare definitivamente l’aeroporto di Birgi, ma non solo: questo vuol dire che parte più occidentale della Sicilia non si potrà più volare verso Roma e Milano e l’unica base sarà quella di Palermo, che pure vede un numero di collegamenti della compagnia di bandiera ridotti di due terzi rispetti ai livelli pre-Covid.
“E’ un ennesimo colpo al turismo siciliano, un nuovo attacco al rilancio economico dei nostri comuni. Per giunta un attacco assestato dalla compagnia di bandiera, la cui sopravvivenza è garantita dallo Stato“. Così Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, commenta la decisione presa da Alitalia “non solo di diminuire le rotte da e per la Sicilia ma di non effettuare voli da Trapani per Roma e Milano”. “Ci auguriamo che il Governo nazionale – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – intervenga il più presto possibile per annullare una decisione che, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando, sancirebbe il default irreversibile di tantissimi comuni dell’Isola“.
Le rotte da e per Trapani presentano per luglio e agosto un numero di prenotazioni inferiore del 60% rispetto all’anno scorso, nonostante i voli siano in vendita a tariffe particolarmente favorevoli (a partire da 61 euro a tratta, tasse aeroportuali incluse), aveva dichiarato ieri Alitalia.
“Abbiamo quindi chiesto all’aeroporto – prosegue la nota – un sostegno per mantenere nel periodo estivo i voli Trapani-Roma e Trapani-Milano, la cui redditività è fortemente penalizzata dalla riduzione del traffico a seguito degli effetti del Covid-19. L’aeroporto non ha ritenuto di favorire una più equa distribuzione dello sforzo economico, pertanto Alitalia ha ritenuto inevitabile concentrare i propri servizi sull’aeroporto di Palermo. Per quanto riguarda il bando citato dall’aeroporto di Trapani, esso fa riferimento a una situazione del traffico aereo precedente a quello dell’emergenza sanitaria ed implicherebbe di operare per tutto l’anno rotte che già nei mesi estivi registrano perdite significative“.
“Siamo al banditismo puro – tuona il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – L’Alitalia è stata nel tempo largamente foraggiata con i soldi degli italiani e anche dei cittadini del Meridione e non può ragionare con logiche esclusivamente commerciali. A parole si continua a ripetere che bisogna aiutare il Sud ma i fatti dicono altro”. Per il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo, le responsabilità del destino dello scalo trapanese sono da addebitare alle “incapacità del governo regionale. Trapani per vivere di vita propria deve cambiare strategia – spiega Campo – Una proposta era quella di realizzare due poli aeroportuali: uno occidentale con Catania, Comiso Lampedusa e uno orientale con Palermo, Trapani e Pantelleria. In questi poli, gli scali grandi avrebbero aiutato i piccoli. Succede che Palermo ottiene le rotte migliori, mentre Birgi deve accontentarsi di rotte di secondo piano e costringere i vari comuni a sostenere economicamente l’aeroporto. Questo di specie è un altro esempio di incapacità del Governo Regionale nella loro gestione, pur dando la responsabilità al Governo Nazionale”.
“ A pochi giorni dalla riapertura ufficiale dopo il lockdown dell’aeroporto di Trapani Birgi, la compagnia aerea Alitalia, attraverso una conference call con la dirigenza di Airgest, società di gestione dello scalo, ha improvvisamente e unilateralmente comunicato di cancellare da luglio le proprie rotte, quotidiane, da Trapani Birgi verso Roma Fiumicino e Milano Linate, nonostante i biglietti già venduti. E, inoltre, Alitalia ad oggi non ha mai firmato il contratto con il comune di Marsala che le avrebbe garantito, in modo di rapido e diretto, oltre 600 mila euro grazie alla legge regionale 24/2016“. Cosi’ in una nota della stessa Airgest, società di gestione dello scalo.
“La decisione di Alitalia è l’ennesimo schiaffo all’economia di una provincia già in grande difficoltà, che avrà negative ripercussioni sul futuro dello scalo di Trapani Birgi – dichiara il Segretario Regionale UGL Trasporto Aereo Sicilia Domenico De Cosimo – è inaccettabile, rappresenta un fatto gravissimo che mette a rischio il futuro dei lavoratori Airgest e di tutto l’indotto”.
“Oramai conclude – De Cosimo – è diventata una questione di sopravvivenza, se da un lato Alitalia ha le sue apparenti ragioni, dall’altro non possiamo accettare tale decisione, bisogna realmente programmare un rilancio dell’infrastruttura , le forze sociali faranno la loro parte ma ci aspettiamo un pronto intervento risolutivo anche da parte del governo regionale e nazionale prima che sia troppo tardi”.
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