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“Non sono più sicuro, una volta lo ero, che si possa migliorare il mondo con una fotografia. Rimango convinto, però, del fatto che le cattive fotografie lo peggiorano“: se lo dice lui, proprio Ferdinando Scianna, fotografo simbolo dell’Italia e nel mondo c’è da crederci. E di sicuro lui il mondo lo ha migliorato con la sua arte.
Si apre a Palermo, alla Galleria d’Arte Moderna (GAM), la mostra “Viaggio, racconto, memoria” con circa 200 dei suoi scatti più significativi, una rassegna che ne attraversa l’intera carriera e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo, costruito su diversi capitoli e varie modalità di allestimento.
Dagli inizi degli anni ’70 quando attingeva alla cultura e alle tradizioni della Sicilia, sua terra natale, in cinquant’anni di attività Scianna ha “fermato nel tempo” diverse tematiche: dalla guerra all’attualità, dalla religiosità popolare alle diverse parti del mondo.
Unico filo conduttore la costante ricerca di una forma nel caos della vita.
Fattosi conoscere presto nel mondo del professionismo ha iniziato anche a realizzare dei reportage entrando a far parte dell’agenzia foto giornalistica Magnum; ma è attraverso i paesaggi, le sue ossessioni tematiche come gli specchi, gli animali, le cose e infine i ritratti dei suoi grandi amici, maestri del mondo dell’arte e della cultura come Leonardo Sciascia, con cui mosse i primi passi, Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges, che Scianna ha lasciato un’impronta notevole.
“La fotografia era la possibilità del racconto di una vicenda umana. Questo il mio maestro mi fece capire – dice Scianna a proposito di Sciascia – e mi introdusse ad una certa maniera di vedere le cose, di leggere, di pensare, di situarsi nei confronti del mondo“.
La mostra alla GAM, curata da Denis Curti, Paola Bergna e Alberto Bianda (art director), promossa dal Comune di Palermo – Assessorato Cultura, organizzata da Civita, presenta un percorso espositivo che permette di approfondire i contenuti dell’esposizione, incoraggiando la riflessione sulla portata iconica della fotografia di Ferdinando Scianna.
Dall’ingresso sul quale campeggia una citazione scelta dallo stesso Scianna (“Una antologia è una legittima strage, una carneficina vista con favore dalle autorità civili e religiose. Una pulita operazione di sbranare i libri che vanno per il mondo sotto il nome dell’autore per ricavarne uno stufato, un timballo, uno spezzatino…”) si articolano le sezioni: La memoria, Il racconto, Ossessioni, Il viaggio, Ritratti, Riti e Miti.
Civita Sicilia ha, oltresì, ideato un articolato progetto didattico rivolto sia alle scuole che ai gruppi di adulti e famiglie, che prevede i classici tour guidati, ma anche visite-esplorazione e laboratori didattici su prenotazione.
In un’audioguida (in italiano e in inglese), Scianna racconta in prima persona il suo modo di intendere la fotografia e non solo. Un racconto parallelo, per conoscere da vicino il suo percorso umano e di fotografo.
È inoltre fruibile un documentario dedicato alla vita professionale di Ferdinando Scianna.
L’esposizione rimarrà fruibile al pubblico fino al 28 luglio; ulteriori informazioni sul sito della GAM.