Almaviva tira dritto sulla societarizzazione del call center di Palermo annunciata un paio di settimane fa.
L’azienda che oggi ha incontrato le organizzazioni sindacali, presso la sede di Confindustria Sicilia, non ne vuole proprio sapere. Lo scorporamento del call center palermitano ed il suo passaggio di proprietà ad una nuova società creata da hoc, gestita sempre da Almaviva Contact, andrà avanti senza se e senza ma. A nulla sono valse le critiche dei rappresentanti sindacali, che hanno espresso al management tutte le proprie preoccupazioni e quelle dei lavoratori. La procedura di cessione di ramo d’azienda si è, infatti, chiusa con esito negativo. I sindacati non hanno potuto fare altro che ribadire il proprio no.
“Il conferimento di ramo d’azienda attivato da Almaviva per la sede di Palermo è inutile e non risolve alcun problema. La Uilcom – afferma lo stesso segretario Giuseppe Tumminia – ha chiesto il blocco di questa operazione a fronte del tavolo di confronto previsto per giovedì 26 aprile presso l’assessorato regionale del Lavoro. Abbiamo l’esigenza di mettere in sicurezza le commesse in scadenza e rilanciare il sito. Queste erano le prerogative dell’accordo, firmato un anno fa e disatteso da Almaviva. Chiediamo adesso al presidente Musumeci di tutelare migliaia di lavoratori”.
I sindacati oltre a contestare i motivi della decisione presa dall’azienda, lamentano proprio il mancato rispetto dei termini dell’accordo firmato nel maggio del 2017 che ha una durata triennale.
“Siamo preoccupati perché non c’è nessuna logica industriale nella scelta fatta da Almaviva – spiega Maurizio Rosso della Slc Cgil – che invece ha il dovere di dare attuazione a quanto abbiamo già concordato lo scorso anno. Dopo un anno di sacrifici in questi due anni l’azienda doveva fare gli investimenti per qualificare il lavoro e rafforzare il suo radicamento a Palermo. Invece sta facendo tutto il contrario, sta creando l’outsourcing nell’outsourcing”.
“La Fistel Cisl – dice il segretario regionale Francesco Assisi – non si rende disponibile a discutere fino a quando l’azienda non blocca il processo di societarizzazione e cessione del ramo d’azienda che lede e mortifica la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici di Almaviva che da anni hanno profuso sacrifici con grande senso di responsabilità per mantenere l’occupazione e il lavoro sul sito di Palermo. Questo ribadiremo all’incontro previsto per il giorno 26 Aprile presso le istituzioni regionali”.