All’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gianfranco Miccichè, la questione dell’azzeramento delle Commissioni parlamentari è molto dibattuta, vista da alcuni quale strumento per regolare equilibri interni ai partiti, anche perché potrebbe emergere un nuovo quadro politico, e considerando la fine prossima della legislatura.
Proprio oggi i capigruppo dei partiti a Sala d’Ercole hanno trasmesso alla segreteria generale i rispettivi elenchi con i nominativi seguendo lo schema predisposto dalla Presidenza dell’Ars che ha deciso sul rinnovo dei componenti su richiesta avanzata dal M5S e condivisa dal PD. Attese, infatti, le nuove commissioni tra martedì e mercoledì della prossima settimana.
Il disappunto sulla ricomposizione delle Commissioni del parlamento siciliano è stato ribadito in aula dal capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò, ricordando che trattasi di una procedura prevista a metà legislatura. Proprio in tal senso, il movimento politico del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, l’aveva ripetutamente richiesta nel momento in cui era utile farla. Azzerarle ora, a pochi mesi dal voto, è, secondo il parlamentare regionale, una decisione che rischia di rallentare e, eventualmente, pregiudicare l’iter di alcuni disegni di legge molto attesi. Senza dimenticare le questioni aperte, ribattendo che le priorità dei siciliani sono la risoluzione delle conseguenze economiche causate dall’emergenza pandemica da Covid-19 e ora pure il conflitto in Ucraina.
“Quando il mio gruppo parlamentare ha ricevuto l’indicazione di poter indicare i nuovi componenti delle commissioni sono rimasto perplesso – ha commentato Aricò – una richiesta che io più volte avevo posto all’interno del dibattito in conferenza capigruppo”.
Rivolgendosi a Miccichè “Lo sappiamo che le commissioni si azzerano alla scadenza dei due anni così come previsto dal regolamento, oggi siamo arrivati a 4 anni e 4 mesi dall’inizio della legislatura e lei ha posto l’esigenza ai gruppi parlamentari di rinnovare le commissioni senza consultare nessuno almeno della nostra parte, senza sentire i due vicepresidenti. Vorremo capire quale sia l’esigenza a pochi giorni dall’inizio dell’approvazione della finanziaria di smobilitare queste commissioni, vorrei capire l’obiettivo delle sue intenzioni”.
“Visto che si sta andando verso l’ultima finanziaria ed essendo cambiati molti gruppi in questa legislatura, mi è stata più volte sottolineata l’esigenza che ci fosse un riordino delle commissioni, proprio perché è l’ultima manovra finanziaria”, ha ribattuto il presidente dell’Ars, aggiungendo che “La preoccupazione del presidente, che questa possa trasformarsi in una finanziaria elettorale, è una cosa alla quale presto molta attenzione anche nelle operazioni che verranno fatte. Io credo che sia corretto dare a tutti i gruppi, anche a quelli nuovi, dare una commissione di appartenenza. Non si tratta di azzerare ma di riordinare alla luce dei nuovi gruppi, ho avuto questa impressione che si andasse incontro a una finanziaria di tipo elettorale che non fa bene alla politica né alla nostra Sicilia. Le amministrative nulla hanno a che vedere con le commissioni – chiarisce Miccichè – ed è ovvio, nessun condizionamento dalle elezioni comunali”.
Manca un mese e mezzo alla scadenza dell’esercizio provvisorio e l’Ars dovrà affrontare l’ultima manovra finanziaria di questa legislatura. Si attende che il ddl di bilancio approvato in giunta sia incardinato a Sala d’Ercole per la discussione.
“Non abbiamo ancora traccia dei ddl approvati in giunta per legge di stabilità e di bilancio. Siamo al 23 di marzo e questo mi preoccupa, per una questione tecnico-procedurale e le commissioni devono avere il tempo di lavorare bene e con grande attenzione sui testi legislativi di estrema delicatezza. Si tratta dell’ultima finanziaria di questa legislatura in un momento estremamente difficile che tutti conosciamo” ha detto in aula il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, aggiungendo rispetto al riordino delle commissioni che “Abbiamo già trasmesso i nominativi dei componenti perché riteniamo che a questo punto sia fondamentale insediarle rapidamente in modo tale da essere pienamente funzionanti al più presto per affrontare stabilità e bilancio di cui questa Regione ha bisogno”.
Dalla commissione Bilancio, inoltre, arriveranno le misure che il governo Musumeci metterà in campo a valere sui fondi del Pnrr, un plafond di due miliardi di euro.